Racconti – Doppio suicidio

(emandelli) – La telefonata alla polizia l’hanno fatta dei passanti. Un auto ferma da troppo tempo con il motore acceso, un tubo attaccato allo scappamento. Quando la volante del commissariato di via Zaccarrè è arrivata sul greto del canale Mazzelli era però troppo tardi. I sanitari della croce rossa non hanno che potuto constatare il decesso di M.E, 35enne, parecchio conosciuto in città per il suo impegno culturale,e di  X.D, 31enne, originaria dell’est europa, residente da anni in provincia di Pordenone. I due giovani giacevano abbracciati sui sedili dell’auto, una vechia Fiat uno grigia di proprietà del M.E. Nessun biglietto per spiegare il macabro gesto. Gli inquirenti però fanno sapere che nell’autoradio della vettura andave a ripetizione lo stesso brano, “Lasciati”, brano della band torinese dei Subsonica. Il ritornello del brano recita: "Lasciati guardare un po’ più a fondo, finché si può, senti come tremo perchè sento  che tutto finisce qui  lasciati guardareun po’ più a fondo, finché si può, un ultimo saluto al nostro tempo e tutto finisce qui”. La risposta e la spiegazione al doppio sucidio potrebbe nascondersi qui. Gli agenti, che hanno già archiviato il fatto, non escludono possa trattarsi di una tormentata storia d’amore. Si tratta del quarto suicidio che colpisce la nostra città in pochi mesi, segno di un crescente stato di disagio tra i giovani e meno giovani. “Oggi – spiega la dottoressa Anna Maria Gradilli dell’unità di psicologià dell’Ospedale maggiore – si vede in suicidio, magari anche di coppia, come una facile via di fuga ai problemi secolari che creano forti pressioni sulla vita”.