Cinema – Espana delirante 3, i resuscitati ciechi

 

 

(una rarissima foto di Armando de Ossorio)


Nomen omen… I latini la sapevano davvero lunga. Se ti chiami Armando de Ossorio che altro puoi fare nella vita se non il regista di pellicole maledette?

 

Non solo in Italia il cinema bis e di genere ha saputo sfornare pellicole di assoluto culto. La spagna ha dato i natali a due registi, iperprolifici e assolutamente geniali, che hanno incrociato i loro destini su un tema: i resuscitati ciechi.

 

Uno è Armando de Ossorio, l’altro Jesus Franco. Regista di misconosciuti film western, horror, polizieschi.. Cioè il meglio dei sottogeneri che in Italia hanno dato pane a miti come Mattei, Di leo, Deodato.

 

Ma lo spagnolo deve la sua fama maledetta soprattutto al ciclo dei resuscitati ciechi. Dal 1971 al 1975 ha infatti firmato quattro pellicole di culto assoluto che narrano le vicende di un gruppo di templari zombi.

 

I film sono: “Le tombe dei resuscitati ciechi”, in spagnolo “La Noche del Terror Ciego” datato 1971; “La cavalcata dei resuscitati ciechi”, in spagnolo “El Ataque de los Muertos sin Ojos” del 1973 “La nave maledetta”, in spagnolo “El buque maldito”,  del 1974 e il conclusivo “La notte dei resuscitati ciechi”, conosciuto anche come “terror beach”, in spagnolo “La Noche de las Gaviotas”, del 1975.



 

La vicenda base è sempre la stessa. Ci sono questi templari che fanno sacrifici di belle e discinte vergini, per questa colpa vengono bruciati vivi. Però siccome promettono di tornare, prima del rogo gli vengono bruciati o cavati gli occhi, così che non possano trovare la strada al loro ritorno. Puntualmente 500 anni dopo tornano e piantano un casino…

 

Le scene migliori del primo film, considerato quello più riuscito, vengono riutilizzate a spezzoni anche negli altri tre, che per questa “forzatura” classica del film di genere a basso costo degli anni ’70, hanno dei deliranti salti di sceneggiatura. Una delle caratteristiche che rendono sublimi questi film.


 

Le sottotrame si sprecano, e quasi tutte sono legate a sesso e storiacce torbide. Ogni tanto ci sono degli assurdi e parodistici siparietti comici che straniano ulteriormente lo spettatore, come la folle telefonata al ministero dell’interno dal secondo film, che risponde dal letto, con la sua cameriera discinta che gli porta il telefono, e c’è tutto jn giochetto sul mettere dentro la spina del telefono che non lascia adito a dubbi di sorta sul triplo senso….

 

Le scene splatter e gore sono frequenti, estrazioni di cuori, seni tagliuzzati, sangue bevuto…

 

Nel terzo episodio, dove non si capisce bene perché i templari ciechi appaiano su una nave, appare anche l’idolo che essi adorano, un teschione con le corna, che sarà distrutto nel quarto episodio ponendo fine al ciclo…

 

Ma il ciclo in se non finisce. Nel 1982 Jesus Franco, altro regista stra cult spagnolo di cui ci occouperemo presto (lo sto studiando N.d.Em) diresse “La mansión de los muertos vivente”, un seguito apocrifo delle pellicole di De Ossorio.


 

Un ultima curiosità. Anche la morte di De Ossorio nasconde un alone di mistero. Ha smesso di girare nel 1984 ed è stato dato morto nel 1996. In realtà la sua morte risale al 2001. Anche lui è morto e resuscitato come le sue creature mitiche.

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