Cinema – Vampire innamorate (Vampyros lesbos – Jess Franco)

 

“Vampyros lesbos” è un film d’amore. Proseguo a raccontare in maniera totalmente acronologica l’epopea di Jess Franco affondando uno dei film del cineasta spagnolo di cui più si parla, ma che forse è stato visto da pochi. In Italia sicuramente pochissimi, non usci nei cinema nel 1970, è diventato usufruibile solo con l’avvento del DVD in un edizione in lingua tedesca sottotitolato, non esiste una versione doppiata nella nostra lingua.

Classificato nei due generi “classici” per Franco, horror ed erotico, ha in realtà in se un impasto perfetto dei due generi che da vita ad un terzo genere. Una storia d’amore al femminile e psichedelica.

 

Per una volta non ci sono decine di versioni di questa pellicola, ma fondamentalmente solo due, e tutte e due spiegabili e con un senso. La versione uscita in Germania e Francia, col titolo originale di “Vampyros lesbos”, e la versione edulcorata, e con un climax e una trama abbastanza diversi, girata per la Spagna bacchettona con titololo “Las vampiras”. Esiste una terza versione, un ibrido tra le due pellicole messo assieme con la benedizione del regista pochi anni or sono per il mercato del homevideo iberico, ma che lascia con l’amaro in bocca.

La trama. Siamo ad Istanbul, una giovane coppia è in un locale dove si svolge una perfomance erotica. Nadine, la vampira protagonista, si spoglia e rivesta della sua biancheria una modella che sta immobile come fosse un manichino. La ragazza delle coppia è palesemente sconvolta.

Lo si capirà quando poco dopo assistiamo ad una sua seduta psicanalitica. Quella dark woman lei la sogna da anni, sono sogni che le creano panico ma anche piacere. E vederla in carne e ossa l’ha spaventata ed eccitata.

Recandosi in Anatolia per una faccenda legale con una contessa scopre che quella contessa, discendente dai Dracula, è la donna che sogna. Si lascia trasportare dalla passione. Ma è combattuta.

Credendola morta sviene e si risveglia in una clinica di un dottore che fa ricerche sul vampirismo, e dove si trova Agra, la precedente amante della contessa Nadine. Intanto arriva il fidanzato Omar. Ma il richiamo della vampira è troppo forte. Torna da lei. Un amore contrastato tra lasciarsi andare e non volere diventare una non morta.

Dopo la seconda visita alla clinica apprende come uccidere la vampira e spezzare l’incantesimo. Intanto Omar rivede quella performance al Nignt, dove stavolta la vampira uccide la sua modella con un morso.

Prima dell’epilogo c’è spazio per una comparsata sadomaso di Jess Franco che interpreta il marito di Agra.

Susan torna all’isola della vampira. Dopo un bacio sensualissimo le conficca lo spillone nell’occhio.

Ho molto asciugato la trama, tralasciando di parlare della presenza di Morpho, il servitore della contessa, l’unico uomo che non sia sgradevole, o un appendice inutile, della pellicola. Una costante di molti film di Franco. Le donne sono splendide, riprese con amore. E gli uomini sgradevoli, non degni di possederle. Se non come servi muti come Morpho, che si permette un lieve bacio alla sua padrona solo quando la vede morta e prima di suicidarsi.

Un film d’amore, dicevo, indubbiamente d’amore. Le due protagoniste si amano fino alla spasmo, nell’impossibilità di aversi senza arrivare all’autodistruzione per la sete di sangue di Nadine.

Per tutto il corpus del film sono sparsi segnali simbolici che tornano, l’aquilone, la nave e soprattutto lo scorpione. Che muore poco prima della contessa, che si trova sul letto morente con le braccia protese quasi fossero le chele dello scorpione.

Ben poco horror, ma malinconia struggente per un amore impossibile. Molto meno eroso che ad esempio nella “Contesse noir” di cui abbiamo parlato sopra. Le scene di nudo sono dosate con maestria e sono riprese in maniera stupenda. Una fotografia visionaria e una colonna sonora a metà tra jazz e psichedelica entrata da subito nella zona cult.

Imprescindibile. Pellicola definitiva della musa di Jess Franco pre Lina Romay. Quella Soledad Miranda che morirà tragicamente da li a poco. Franco proverà a sostituirla con Christina von Blanc per poi trovare la magnetica Romay, che esordisce in pratica con un film epigono di “Vampyros lesbos”, quella “Contesse noir” di cui abbiamo già parlato, e che diventerà la sua compagna di vita.

(un “bigino” di nove  minuti con le scene migliori del film)

Una risposta a “Cinema – Vampire innamorate (Vampyros lesbos – Jess Franco)”

I commenti sono chiusi.