MUSICA – Maurizio Arcieri, in morte di un “terrorista punk”

Il momento più punk della storia della musica Italiana? No non è l’incontro tra Lindo Ferretti e Zamboni, che diede vita ai CCCP avvenuto a Berlino nel 1981. Non sono neppure i tafferugli del 4 ottobre 1977, davanti alla discoteca Piccola Broadway per il finto concerto punk dei Decibel di Enrico Ruggeri, che di fatto in quella data non esistevano ancora. E non sono neppure gli Skiantos che il 2 aprile del 1979 salgono sul palco del Bologna rock e invece di suonare si cucinano un piatto di spaghetti tra gli insulti della gente. b53723_scansione0008_123_541lo Il momento più punk della storia della musica italiana avviene la notte del 21 febbraio del 1978 in un locale di Reggiolo, nei pressi di Reggio Emilia, chiamato Due Stelle. Quella sera sul palco ci sono i Krisma, che allora si chiamavano Chrisma. Ovvero Maurizio Arcieri e Christina Moser. Ci sono 2.000 persone a sentire suonare la band più assurda del mondo. Si perché lui è quel Maurizio dei New Dada che negli anni ’60 faceva sognare le ragazzine e vinceva le tappe dei Cantagiri dei Bandiera Gialla con innocue canzoncine beat. Quel Maurizio Arcieri per cui NON si riempirà Facebook di necrologi, oggi che se ne è andato a 72 anni, dopo una lunga malattia. Ma lui era un punk dentro e le celebrazioni tardive lo avrebbero infastidito. Ma torniamo a quella sera del 21 febbraio del 1978. Il gruppo ha da qualche mese pubblicato un disco seminale per la musica italiana. Si intitola Chinese Restaurant, è stato registrato a Londra ed è stato prodotto per la Polydor da Nico Papathanassiou, fratello di Vangelis degli Aphrodite’s Child. Il singolo, Lola, impazza in mezza Europa con quei suoni sintetici e graffianti che in Italia nessuno aveva mai sentito prima. Così come nessuno aveva mai visto il look punk che i due sfoggiavano sul palco. Vestiti di total black, pelle e borchie, capelli colorati, creste, spille da baglia infilate nella carne. Un atteggiamento che nell’Italia iper politicizzata di quegli anni non poteva certo passare inosservato. Si “processava” De Gregori, un paladino della sinistra, per mollezza commerciale figuriamoci due figuri come Maurizio e Christina. krisma1 E allora sotto il palco quella sera ci sono una bella porzione di autonomi che disturbano il concerto per tutta la sua durata. I due sono “dei nazi” e per questo vanno massacrati. Siamo al penultimo brano del concerto. Maurizio ha già fatto il numero che faceva scalpore. Durante un brano con una lama affilata si fa saltare i bottoni della camicia rimanendo a torso nudo. Le luci colorate si spengono. Un faro bianco punta su di lui. Si fa pericolosamente vicino al bordo del palco ai contestatori. Armeggia con il coltello e intanto dice una frase di questo tipo: “Ora la smettiamo con questi discorsi fasulli sul punk Italiano che avrebbe copiato tutto dall’Inghilterra e facciamo un giochino nuovo. Guardatelo bene perché non lo ripeterò mai più. Si chiama finger job. Potremmo dire che l’hanno inventato negli Stati Uniti ma lo stiamo inventando io e Christina adesso”. Detto fatto Maurizio inizia a infierire con il coltello sull’indice della mano destra. Sangue che schizza dappertutto. Una baraonda. Parte l’ultimo pezzo. Invasato ma lucido infila addirittura il dito insanguinato in bocca ad uno in prima fila. Sbianca un po’ ma ce la fa. Dieci punti di sutura a Reggio Emilia e la cosa è andata. Ma sta per entrare in scena il caso che rende tutto leggenda. Presente in sala c’è un cronista locale che collabora con il Corriere dell Sera, si chiama Luca Goldoni. Due giorni dopo esce un suo pezzo che ha un richiamo nientemeno che sulla prima pagina del Corrierrone. Titolo: si canta meglio tagliandosi il dito. goldoni Ora già la cosa era stata dannatamente punk di suo. Ma Goldoni rincara la dose. Maurizio il dito se lo sarebbe tranciato di netto con un colpo di lama. Improbabile con un coltellino. Ma fa nulla. Il dito gli sarebbe stato riattaccato all’ospedale. Apriti cielo. Tutti i locali che avevano in calendario una data del gruppo annullano i concerti. Il ritorno è enorme. Il disco vende ed il fatto si ingigantisce di più ad ogni racconto. Tanto e vero è che per sapere la verità bisognerà aspettare dei libri retrospettivi e soprattutto la partecipazione dei Krisma come home band da Chiambretti Night nel 2009. Il dito non era stato tranciato. Era una bella ferita, era una cosa davvero punk, ma non coì punk. Per quella notte Maurizio venne processato, accusa? Autolesionismo, che attenzione era considerato reato, e forse lo è ancora. La carriera del duo però proseguirà. Due anni dopo il singolo Many Kisses avrà successo in Italia e in tutta Europa. Maurizio ha 35 anni ma ha già alle spalle due vite. Quella da vocalist dei sofisticati New Dada e quella da cantante che piace alle ragazzine. Cinque minuti e poi vi dice qualcosa? carlino_22_02_78_ar Ma crediamo che sia per il lavoro incredibile che ha fatto negli anni con l’inseparabile valchiria, moglie, compagna di palco e tanto altro Christina Moser che vorrebbe essere ricordato. Per i tanti esperimenti mediali portati avanti, sempre molto avanti, prima di tutti. I primi a vedere New York come mecca della musica, ci si trasferirono per un po a fine anni ’80 per realizzare programmi cult della Rai come Pubblimania e Sat Sat. I primi a capire che il satellite era il futuro, KrismaTV la fondarono negli anni ’90. Amati da grandi artisti come Subsonica e Franco Battiato, che ha affidato ad Arcieri la stesura delle musiche di Dieci Stratagemmi, avrebbero meritato di certo di più. E forse adesso qualcosa accadrà…