Racconti – Con il mare alle spalle (Siria)

(foto di Gramigna21, http://lampivita.splinder.com/)



Come è possibile che il dilatarsi o il contrarsi di una pupilla faccia volare o precipitare in basso fino a raschiare la terra?

La domanda non è campata in aria. Me ne resi conto la prima volta che mi ritrovai a precipitare negli occhi di Siria. Poche parole Siria, misurate. Aveva il carattere della sua terra di adozione, un carattere che aveva sovrastato quello del sud, sua terra di nascita.

L’orizzonte che i suoi occhi bruni guardavano sia nel paese di origine che in quello di adozione era il mare. Con l’aria fredda che d’inverno saliva dal profondo azzurro a far lacrimare i suoi occhi. Già… i suoi occhi e le sue parole.

Poche parole, dicevo. Alle volte Siria era asciutta fino ad essere ruvida. Ma se mentre ascoltavo le sue poche misurate parole alzavo lo sguardo e incrociavo il muoversi ritmico delle sue pupille asimmetriche, e perdevo la conoscenza storica del mio essere

“Ho gli occhi divergenti”, è stata una delle prime cose che mi ha detto quando si rese conto che ossessivamente me ne stavo ad ascoltare il suo sguardo, seduto di fronte a lei. Io con le spalle al mare, lei con gli occhi piantati nell’azzurro.

Ho sempre adorato farlo anche io di piantare gli occhi tra un onda e l’altra e guardare il ritmico muoversi dell’acqua di riviera. Ma da quando avevo conosciuto Siria la mia vita era ruotata di 180 grandi.

Innanzi tutto fisicamente. Spalle al mare guardavo i suo occhi che parevano abbronzati, che parevano un pozzo, che parevano un ameba con vita propria e cercavo di dare un interpretazione al loro essere vivi.

“Guarda anche tutto il resto, guarda come sono e dillo… fallo”, mi pungeva quando si accorgeva che nulla riusciva a distrarmi dai due soli scuri che aveva sul volto. “Guarda anche il resto e dimmi cosa vedi”.

"Dio Siria… non ce la faccio. Chiudi gli occhi per favore se vuoi che ce la faccia a dirti qualcosa, qualcosa di sensato che possa servire alla tua vita.."

E cazzo lei invece di chiudere gli occhi piange… Una lacrima che mi fa precipitare nel panico più completo. Tanto da non sentire più il rumore del mare, il rumore del traffico sulla passeggita, il chiacchiericcio dei pensionati che svernano in riviera.

Eppure tutto passa dietro di lei. Il mare è alle mie spalle.

“Non ti servo a nulla Siria”, le dicevo scivolando sulle prime parole e calcando la voce sul suono del suo nome, un’altra cosa che adoravo. Cosi evocativo. Perfetto con il colore dei suo occhi.

Immaginavo una nazione esotica con i riflessi bronzei del suo sguardo e incorniciata di rose marroni cosi more da sembrare marziane.

E intanto mi ero perso un’altra volta. Richiamato un secondo alla realtà dal tossicchiare di lei, che provava a fumare una sigaretta per fare la grande, per anestetizzare il dolore. Il suo dolore che si infilzava nella mia pelle proiettato dai suoi occhi.

“Un decaffeinato e un whisky per favore”, un’altra ordinazione per potere rimanere ancora qualche minuto con le spalle al mare e gli occhi di Siria come piatto forte di questa riviera che non riesco più a riconoscere.

3 Risposte a “Racconti – Con il mare alle spalle (Siria)”

  1. L’avevo già letto qualche giorno fa, ma non ero nello stato psicofisico adatto per riuscire a rispondere.

    Una volta mi dicevano che gli occhi erano lo specchio dell’anima, che puoi capire molto di una persona guardandoli, che negli occhi di alcune persone ci si può perdere per ore. Purtroppo ho smesso di crederci qualche tempo fa, l’anima non si riesce a leggere dagli occhi, non puoi credere di poter capire qualcosa di una persona guardandoli. Il perderti nelgi occhi di una persona, su quello non mi pronuncio perchè non mi è mai successo ma da come lo hai descritto tu pare una cosa bella.

    Non sei solo tu che vaneggi con le parole scrivendo i commentoni lunghissimi

  2. cavoli anzitutto che foto

    e poi ema il tuo racconto…

    l’occhio pozza

    sai che io ho sempre pensato alla pupilla come ad un buco nero

    pronto a risucchiare

    e al di là un altro universo ad aprire.

    Sei bravo a scrivere,

    fresco, vero, di fatti

    mi piaci

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