Racconti – Danae emerge dalla notte

Danae se ne sta sdraiata supina nel grande letto. Immobile nell’aria immobile dell’ultima ombra della notte, mentre già baluginano lattiginosi nel cielo i primi barlumi del sole caldo della giornata avvenire. Immersa nel silenzio di quel terreno di nessuno che è la notte prima che si trasformi in giorno. Sveglia seppur immobile Danae se ne sta sdraiata supina nel grande letto.

Non fa una mossa Danae quando l’aria appiccicosa della notte morente si smuove al movimento del mio corpo. Non fa una mossa eppur sento che mi osserva, mi percepisce, traccia i miei movimenti lenti. Mi muovo come sull’orlo dell’abisso, parola abusata eppure così agghiacciante e provocante. L’abisso di pochi minuti di nessuno nella notte ferma e morente dall’aria appiccicosa in cui è immersa Danae dal corpo fermo che non fa una mossa.

Danae ha le gambe allungate sul letto, di traverso sul grande letto. E i piedi stesi e tesi come una ballerina classica ibernata nel suo passo di danza più bello. Ma non è ibernata Danae. Quando con la punta delle dita della mia mano sfioro la punta delle dita del suo piede sento calore. Calore che pizzica le mie dita e sale piano come una scossa elettrica nelle mie braccia. Come se fosse un messaggio preciso quando sfioro le dita dalle unghie laccate nere Danae si rigira nel letto mettendosi a pancia in su. Le gambe allungate. Allungate verso di me.

Danae adesso ha gli occhi aperti con lo sguardo che segue una strana traiettoria che segue il suo corpo steso sul letto ed arriva nel punto dove il suo corpo incrocia il mio. Le mie mani che scendono a massaggiare lievi i suoi piedi dalla linea così sinuosa e perfetta. Il mio sguardo segue la stessa traiettoria del suo ma fa il percorso inverso. Scivolando sulle gambe, sul ventre, sul seno, sul collo fino agli occhi aperti di Danae nella notte che sta rantolando i suoi ultimi respiri.

Inarca leggermente il corpo Danae, con un movimento che pare impercettibile ma è prolungato e accentuato. La schiena si stacca leggermente dal letto caldo, così come i glutei. Allunga le braccia lungo i fianchi e quasi senza che si percepisca un vero movimento si sfila le mutandine bianche e rosse che scendono piano lungo le gambe fino ad arrivare alle mie mani. Sento il profumo del suo sesso e aspiro profondamente per fissarmelo nelle narici. Il corpo inarcato ora torna in posizione di risposo disteso lungo il letto come quello di una maya desnuda moderna e profumata.

Quasi senza accorgermene proseguo a massaggiarle piano i piedi. Danae con un altro movimento impercettibile ha slacciato il gancio del reggiseno facendo scivolare fuori dalle coppe i seni che assumono la loro posizione naturale. Stupendamente adagiati sul corpo solo lievemente illuminati dalla luce che secondo per secondo si fa più forte nel nome del giorno che sta arrivando. Il respiro di Danae ora si è fatto regolare. Dorme Danae nella luce che adesso è quasi abbagliante.