Racconti – Faith Hole

Sol, re, mi minore

Suono questi tre accordi e non trovo il quarto per chiudere il giro armonico.

 

Faith si veste lentamente, lo penso, lo vedo, e ci sta bene sopra i tre accordi canticchiato.

 

Nella semioscurità di un venerdì sera osservo il rito che conosco da tempo.

Faith si veste lentamente, mi sorride, Faith mi sorride sempre. Poi come un battito di ciglia Faith sparisce dalla mia vita per due giorni.

 

Non so dove vada. Mi ha detto che me lo racconterà un giorno, mi ha detto di chiedere pure. Ma io le ho detto che non voglio riempire la sua vita di stupide domande. Lei mi ha sorriso come la prima volta che ho vissuto questa scena.

 

Faith mi sorride sempre. Sembra che al mondo sorrida solo a me. Non so perché lo faccia. Ma quando mi sorride mi si aprono le viscere.

 

Sol, re, mi minore. Li strimpello sulla mia chitarra rossa mentre Faith si veste lentamente e continuo a non trovare la quarta nota per chiudere sto cazzo di giro armonico. Se la trovassi potrei scrivere una canzone per Faith.

 

Intanto Faith si veste lentamente. Ed è incredibilmente bella. Il suo corpo sembra avere sposato la penombra della casa. Si muove scivolando vicino ai fasci di luce, come una linea d’ombra.

 

Provo con un si bemolle, ma il risultato stride. La scena intanto sembra bloccata. Faith è sempre li che si veste con una lentezza che negli altri momenti della sua vita non conosco. Di solito è scattante e nervosa. Ma quando si veste sotto i miei occhi il venerdì sera prima di sparire per 48 ore è una cosa incredibile.

 

E’ stato proprio durante una rituale vestizione del venerdì sera che ho avuto il coraggio di dirle per la prima volta che le volevo un po’ di bene. Si proprio così, un po’, come per dire, non ti preoccupare che in fondo non è nulla di grave, è solo una fiammella. E aggiungendovi dietro, se la cosa ti da fastidio cancellala pure.

 

“Non cancello nulla”, disse quella volta. E non ha cancellato. Faith è una persona che non cancella, non mi ha cancellato.

 

Faith è pronta per uscire adesso. Il rito si completa con 20 goccie del suo medicinale preferito dentro ad un bicchiere con due dita di acqua naturale. Le beve guardandomi e poi scivola via.

 

Stanotte metterò uno dei suoi dvd di film orientali e farò la guardia alle sue ossessioni e paure che il venerdì lascia in custodia a me. Le custodisco gelosamente le sue cose. Gliele restituisco la domenica sera tardi quando riappare. Sempre bella, bellissima, luminosa nonostante sia una linea d’ombra.

 

Sol, re, mi minore, e sto cazzo di quarta nota ancora non riesco a trovarla…

7 Risposte a “Racconti – Faith Hole”

  1. stasera provo con quell’accordo… vediamo

    …io ci avevo messo un la dissonante che dopo il mi minore fa un effetto loosing my religion dei Rem ma scordata…

  2. C’è il più famoso giovane compositore di musica classica italino, non chiedermi il nome perchè proprio non lo ricordo, che, oltre ad essere ovviamente un genio e, come tale, ad avere qualche problemino di sincronia con il mondo, ha creato una corrispondenza tra le lettere dell’alfabeto e le note musicali.

    E’ così che ricorda i nomi delle persone che incontra, e su ognuno di quelli cerca di creare una melodia…

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