Racconti – fusione O (trilogia dell’energia 1)

“Cosa ti ecciterebbe di più fare ora?”

“Essere costretto ad adorare i tuoi piedi, leccarli, sentirne il profumo”.

“Si, non mi dispiace”.

Lui si scopre un plug da 6.5 millimetri sul collo e infila il jack che lei gli pone. Lei si allunga sulla sedia. Indossa un paio di calze velate e delle scarpe con i tacchi alti e neri. Prima che lui si stenda ai suoi piedi per soddisfare la sua fantasia lei alza il cursore “charge” sulla consolle da cui esce il jack che lui si è infilato nel collo.

Una lancettina piano inizia a salire misurando l’eccitazione di lui mentre lei con i piedi lo vessa piacevolmente.

I due, ovvio, non si sono mai visti prima.

I due, ovvio, si sono sconosciuti la sera stessa in un Energy bar.

I due, ovvio, non si rivedranno più dopo l’esperienza di stasera, o al massimo lei ricambierà il favore e andrà a farsi infilare un jack da 6,5 millimetri a casa di lui per caricare le batterie del suo appartamento facendosi colare della cera addosso, è la cosa che farebbe più volentieri adesso.

Altro che fusione nucleare. Incidentalmente nella prima metà dello scorso secolo gli scienziati della Carolina institute of Energy hanno scoperto la fusione dell’ormone, un processo chimico che avviene negli esseri umani dalla notte dei tempi e che scatena un energia incredibile, che nessuno aveva mai incanalato.

Fu la soluzione alla crisi energetica. Una consolle in casa e ognuno autosufficiente. Bastava collegarsi all’impianto mentre si svolgeva attività sessuale di qualsiasi tipo, da soli o in compagnia, per ricaricare le pile.

"La pila è quasi carica, se vuoi darmi un ultima scarica di energia puoi venirmi sui piedi. Non mi da fastidio”.

“Se non ti crea problemi si, mi piacerebbe”.

Un orgasmo, uno dei tanti. Poi silenzio per un attimo. Lui si sfila il cavo dal collo. Lo porge a lei. Lei si toglie calze e scarpe, le ripone nell’armadietto degli attrezzi. Rimette le comode scarpe da jogging.

“Se hai fantasie da soddisfare settimana prossima devo ricaricare a casa”, le dice.

“Si, procurati delle candele, magari anche degli spilli e lasciami l’indirizzo”.

Sembrava, anzi era, l’uovo di Colombo. Ma nel giro di qualche anno ci si accorse che una “normale scopata” col proprio pathner non bastava più come fabbisogno energetico. Ci voleva di più, sempre di più.

Nacquero cosi gli Energy bar. Dei locali dove si andava esplicitamente per trovare qualcuno da soddisfare per ricaricare le pile energetiche di casa. Pronti ad ogni richiesta di perversione da soddisfare pur di avere l’energia per sopravvivere.

Deviazioni sempre più profonde emergevano in tutti. Le prime cose che vennero soddisfate furono le fantasie che erano dichiarate.

Fare sesso con due donne per gli uomini, essere prese con violenza per le donne. Le cose classiche, le fantasie che tutti hanno. Ma dopo un po’ neppure quelle fantasie servivano più a ricaricare le pile energetiche.

Devianze sempre più profonde e raffinate. Padri di famiglia che si scoprivano amanti della deflorazione del proprio ano con uno strap-on fatta da una donna soprappeso spalmata di olio.  Casalinghe che con stivali di cuoio e fruste martoriavano giovani palestrati fino al sangue. Distinti impiegati stile catasto che amavano bere solo urina di donne incinta. Rampanti donne che dirigevano decine di uomini in azienda che amavano farsi piantare graffette nella carne.

Una rivoluzione sessuale energetica.

Vocaboli come fetish, pissing, bdsm, trampling divennero all’ordine del giorno.

“Hai cera e spilli?”

“Si certo, come mi avevi chiesto”, risponde lui porgendogli il jack da 6.5 millimetri.

“Allora devi piantarmi gli spilli attorno al capezzolo fino a formare una corona e poi fare colare della cera al centro del cerchio”.

“Ah, si, si, mi è gia capitato qualcosa del genere”.

L’interruttore "charge" alzato, inizia il lavoro. Anche per questa settimana l’energia è assicurata.

Una risposta a “Racconti – fusione O (trilogia dell’energia 1)”

  1. Come sarebbe bello potersi ricaricare ad un Energy Bar nel più totale ed asettico stato fisico, solo con lo sguardo, senza che il corpo possa in qualche modo influire.

    Ricaricarsi e ricaricare solo con la forza della mente…la mente, forza distruttiva.

    Poter annullare l’altro nello stesso istante in cui cerca di inserirsi come un virus letale dentro i nostri neuroni.

    Sarà per questo che ho sempre amato i libri di Asimov.

    Sono asettica.

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