Racconti – La scia di Lorella

Lorella cammina sul lungo mare nel suo cappotto rosso. Usa il cromatismo dei vestiti per combattere il grigio attorno a lei.

 

Passi lenti, misurati. Volto scuro, senza trucco, di donna cresciuta improvvisamente.

 

Vorrebbe correre, correre veloce come un cavallo su quella spiaggia di gennaio che spacca le onde in marosi arancione e azzurri.

 

Non riesce a guardare a terra. I suoi occhi trapanano l’aria e sembra che guardino dall’altra parte del mondo. I suoi pensieri rimbalzano come lapilli di vulcano. Attorno, attorno, attorno.

 

Attorno a lei l’aria è secca. Lontano da lei l’aria è umida.

 

“So essere femmina e so quanto sia bello esserlo”, traduco i suoi pensieri mentre la osservo da lontano, lontanissimo. Sarebbe assurdo per me avvicinarmi oltre.

 

Lorella attende la notte per essere se stessa, ancor più di quanto lo sia adesso in un pomeriggio sospeso. Per parlare, per piangere se è il caso. Per correre di sicuro.

 

Lorella vorrebbe correre.

 

Mentre il buio scende la vedo allungare il passo, il cappotto rosso lascia una scia che sembra danzare al suo seguito. Respiro la sua scia.

 

L’unica cosa che posso permettermi di fare è respirare la sua scia rossa e ormonale.

 

Adesso Lorella è scomparsa. Il buio è giunto e senza il rosso della sua scia mi ritrovo non più sul suo lungo mare ma nella mia pianura nebbiosa. Ma lei esiste, lo so. Anche se è inafferrabile.

9 Risposte a “Racconti – La scia di Lorella”

  1. @Syn, no non è scomparsa ma è talmente lontana dal mio punto di osservazione che mi stupisco di come riesco a coglierne i dettagli

    @Blackmamba, impolpabie e presente, la definizione perfetta… che la conosci?

    @bitchesbrew, cercherò la band che dici… maledizione mi sfugge

    @Perla, si questo non è un rcconto ma un emozione. Grazie…

    @Prali, le tue vivisit son sempe gradite…kiss

    @Soffio, ti voglo bene anche io, anche se ogni tanto ti do consigli sballati

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