Racconti – L’orgasmo di pianto (gli occhi di Elena)

“Sono i momenti di lucidità che mi fottono”… non era una battuta cinica, era la verità. E io lo sapevo… Lo sapevo perché prima ancora che le parole arrivassero erano i suoi occhi liquefatti di emozioni a dirmi quello che Elena mi stava dicendo.

 

“Dovrei portare sempre degli occhiali da sole in mezzo alla gente”, rincarava la dose inchiodandomi con lo sguardo al muro e asciugandomi la saliva dalla bocca. “Ogni cosa che penso guizza via da questi maledetti occhi. Fanno tutto loro, amano, odiano, godono”.

 

E io ero già partito con la testa. Toccare Elena, averla, era davvero troppo per la mia concezione mentale. Ma mi struggeva anche solo il pensiero di vivere un suo orgasmo attraverso gli occhi.

 

Intanto il momento di lucidità la stava letteralmente ammazzando. Le lacrime bussavano con violenza al retro degli occhi e poi con una testa d’ariete sfondavano quegli schermi della verità e rotolavano giù sul suo viso. E io a questo punto ero caduto completante ai suoi piedi.

 

Blateravo qualche frase banale di circostanza e poi cercavo di bere più immagini possibili. Si perché vedere piangere Elena era come vederla venire. Era travolgente. Forse non avrei mai avuto il piacere di vedere il suo viso contorcersi in un orgasmo ma il piacere del vederla piangere me lo concedeva.

 

Lo so che è cinico parlare di piacere vedendo una donna piangere. Ma Elena non era una donna comune. Era una macchina da emozioni. E i suoi occhi erano gli schermi panoramici dive venivano proiettati i più reconditi fremiti emotivi.

 

Non è normale masturbarsi pensando ad una donna che piange vero? Lo credevo anche io. Ma dopo avere visto gli occhi, il volto, il corpo di Elena venire in una lacrima avevo cambiato idea.

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