Racconti – Rossa, naturale, personaggio sfuggente

Sono appoggiato alla transenna di fronte al palco come se fosse un bancone da bar. Presente la classica postura da bancone? Di sbieco, gomito appoggiato al bordo che regge in precario ma perfetto equilibrio tutto il resto del corpo, le gambe incrociate, una puntellata al terreno, l’altra che gira attorno al piede portante…

 

Sono appoggiato così alla transenna di fronte al palco. Da parte a me ragazzine saltellanti per l’idolo pelato delle folle rock steady. Il concerto della fine dell’anno nella grande piazza della piccola città.

 

Le mie foto le ho fatte, il materiale per il pezzo sul giornale domani l’ho. Adesso non me ne fotte quasi più nulla della musica. Il buon Palma si agita nel suo modo caratteristico, non mi fa impazzire. Rende simili canzoni diverse…

 

Osservo tra la gente, scorro con gli occhi la gente dietro di me. Parati mi chiede: “Che cazzo stai guardando”, “Cerco personaggi”.

 

A fianco a me due ragazzine, abbondanti e sudate, saltellano facendo ballonzolare le tette manco fosse luglio, scollate. Non mi interessa, uno sguardo da cacciatore di taglie, direi quarta quella coi capelli lunghi che si agita, quinta quella coi capelli corti con i pantaloni a vita bassa, troppo bassa, dopo due salti si vede l’inizio del taglio dei glutei… cazzo dopotutto è il 1° gennaio…

 

Ecco.

 

Lì, dietro Parati, una rossa naturale, si, si vede, non ha ricrescita di colore diverso, lo vedo quando si toglie il baschetto per ravvivarsi i capelli mossi. Avrà una quarantina d’anni, leggermente altezzosa, il sorriso un po’ teso, si vede che non le piace stare tra i fighetti spingenti.

 

Rossa, baschetto stile Cheguevara, ma portato alla francese, occhiale di cellulosa D&G. Occhioni sgranati da manga giapponese. Al suo fianco un cinquantenne abbondante.

 

Marito? Amico? Amante?

 

Amante non direi, si comportano normalmente, niente sguardi loschi e di sottecchi, li sgamerei subito. Non si tengono per mano, nulla, qualche parola di tanto in tanto. Ma nulla di più. Forse un marito annoiato, forse un amico timido…

 

Non balla, si muove ma poco, un po’ goffa. E’ normalmente bellissima. Sono praticamente con le spalle al palco per riuscire a spalmarmela in testa, devo ricordare il più possibile di lei, “Lei non lo sa ma è già un racconto”, dico a Parati.

 

Chissà com’è. Mi sembra… La mente galoppa. A letto? Timida ma solo per finta, poi, un assalto.

 

Via gli occhiali, sul comodino, li pulisce prima di riporli, piedi freddi sotto le coperte, ma mani rapide. Magra sotto il pigiamone, ma sensuale.

 

Dio come sono già finito lontano. Ritorno ai particolari. Lievemente lentigginosa, che bel sorriso quando è distratta. Appena si sente osservata tende le labbra in una sorta di smorfia. Vede che la osservo, forse sente che parlo di lei come un personaggio a Parati. Sembra sorridere tesa alla cosa, mi guarda.

 

Il solito paranoico. Poco dopo l’inizio del primo bis se ne va seguita dal tipo, lui segue lei, decisa la rossa. Un personaggio che mi sfugge…. La guardo, sguscia via. La racconterò?

15 Risposte a “Racconti – Rossa, naturale, personaggio sfuggente”

  1. eheh…viva la normalità..ci fai sempre sentire bellissime!

    Anzi..un’idea…

    perchè non descrivi anche ciascuna di noi, con una tua storia….prima fantastica e poi raccontaci dai!!!!!

    Ciao stellina…un bacetto!

  2. @Benedetaj, scusa tre giorni di mal di testa, ma anche di scintile emotive

    @Domaccia, immagino immagino

    @Eva_Eva, giusto… cogli ogni cosa, ne vale la pena

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