Racconti – Vertigine vergine ubriaca

(ora che l’amico Carlo è diventato "una persona seria" che sta per avere un figlio, che è emigrata per amore, che nonmi beve quasi più… un vecchio raccontino per ricordare le nostre "gesta notturne"… mi manchi… ma non te lo dirò mai hihihih)


Le tette della barista sono incredibili…

Cioè ci avrà una quarta abbondante strizzata nella magliettina bianca aderente scollata…
..
…la biondina con il tatuaggio strano balla davanti a me emanando un profumo misto inebriante sudore schifoso attraente.

Poi Carlo vomita davanti al bancone…

…la barista diventa un cane da guardia e ci caccia via nel freddo nebbioso..

“Ah guida anche”
..urlano dietro al silenzio..

“Non ti preoccupare che questo è inossidabile..”

Poi però mi sfianca due macchine in un soffio…

Un cumulo di fili dove c’era uno specchietto retrovisore per allodole ubriache…

Il telefono cazzo non si ricarica…
…carta non abilitata…

Freddo a tratti provocatorio…

Squilli insensati al vuoto…

No no no no no no no no

Per assurdo l’unico essere lontano risponde con squilli caldi…

Un angerlo custode che vive a 1200 chilometri da qui e non so immaginarne che cazzo di faccia abbia…

Anche se credo sia bello oltre il limite di ogni sopportazione…

Il riflesso dell’ insegna della banca nel fosso si rompe sotto i colpi di piscio sputo fazzoletto di carta lanciato nel collettore e schiuma verdastra bulica  ….

A zigzagando mi avvio verso mete tattili

Lei sconosciuta sotto strati di piume e lana mi conforta anche se sono le tre del mattino e non dovrebbe assolutamente essere li…

Un panino di schifezze mi attende.