Solo un rimbalzello di pianoforte che si insinua delicatamente.
Roma è ancora fredda nonostante sia quasi marzo.
La stazione è nascosta alla vista di Vittoria, ma uno dei binari che se ne esce schizza proprio laggiù perpendicolare destro sotto la sua finestra.
Umidità esterna per il freddo, umidità interna per il suo fiato che sbatte contro il vetro..
..ha un alito lieve… e uno sguardo sbieco.. e aspira piano il suo odore di donna indecisa.
…e pensa… “Ma che donna è donna… sono piccola io..”..
Da piccola, quando piccola lo era veramente, amava guardare gli aerei che solcavano il cielo puntando il muso verso l’alto… dalla casa di sua nonna vicino a Fiumicino..
Per la vista fa come faceva da bimba, guarda le lancette fluorescenti della sveglia con la gallina che becca i secondi.
ma riesce solo a fare viaggiare in ripetizione statica quello stralcio di pianoforte che oltretutto si chiama anche Sospensione… lo straziante piacere della musica..