Racconti – Realtà translucida

Buio poi d’improvviso nuova realtà translucida si accende qui attorno. Quale sia in realtà la novità ancora non lo ho compreso affondo. Ma non importa, non importa perché l’importante adesso è la luce che sta salendo. Si comincia ad estendere secca e rapida colpisce in profondità l’io di che ne è coinvolto. Oddio ma cosa sto farfugliando, sto farneticando. Sono solo le mie dita che corrono sopra a questi nuovi e più morbidi tasti, sono solo i miei polpastrelli che percepiscono il calore di una pelle che vibra sotto i miei colpi. Sento che questa fetta di cute sta per cadere, sento che i sensi non miei attivi qui sotto stanno per arrendersi, almeno ci spero. Spero ardentemente di poter vincere questa battaglia. Ma intanto piove, inizia cosi a secco. Boom ed è una valanga d’acqua che si riversa su la mia testa. Mi lascio scorre addosso l’acqua gelida e fetida che cade da cielo viola che qui sopra sembra stia per creparsi. Da qualche parte so che c’è dell’ acqua calda dentro una vasca. Un bagno caldo e un accappatoio azzurro, stappare una birra e guardare cartoni animati alla televisione. Sarebbe bello farlo assieme. Non pensare a mille cazzo di complicazioni. Ma il tempo ci fotte ben benino e non è neppure piacevole lasciarci scopare da un entità astratta. Non c’è piacere solo dolore. Il silenzio opaco che si è impossessato di questa camere è inquietante. Il ticchettio di tasti, "Immetto io l’ultimo arrivato nella lista dei codici” disse l’infermiera dietro il banco accettazione del Pronto Soccorso. Merda come è difficile modellare una realtà che non risulti artefatta. Tutto sembra giusto, poi tu vai li per guardare è non c’e nulla di quello che cerchi. Nel aria ristagna un forte odore di olio andato a male e surgelato, rimani li un po’ da solo domandandoti cosa sia in realtà successo e non riesci a darti una risposta. Allora frughi le tasche, driiin drinnn… la soluzione è semplicissima fuga.

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