Infiniti riflessi si infrangono nella mia testa. Sento che potrei sgretolarmi definitivamente da un momento all’altro.
Primo maggio con rabbia cantavano i Cccp…
Tutto compresso e compromesso dentro di me, tutto che si strizza e prende conformazioni indefinibili
Le mie mani, reticolato di vene in evidenza che chiamano, la testa che pesante duole, lo stomaco che come una centrifuga da segni di vita.
Tutto che piano scivola via, mi sfugge di mano, tende a dilatarsi. ogni settimana di silenzio mentale è un regalo. Ma i discorsi prima o poi andranno affrontati
Se mi guardo allo specchio vedo solo infiniti rilessi che si disperdono. Un gioco di specchi banalmente efficace… Sono davvero stanco