Canzoni (mie) – Amalgama (sangue ad Atlantide)

traiettoria 2

Ancora vomito fuori cose. Si, forse il dolore è la mia forza, o quantomeno la miccia creativa.

Le traiettorie del dolore passano attraverso le mani, i tasti…

Sullo schermo parole, nelle dita giri di note. E emerge dentro di me un Atlantide..

Atlantide che emerge nuda dentro di me
Un continente perduto di questo mio spasmo
La guardo luccicate sfavilla in mezzo al sangue
Nuove le convinzioni potenti le pulsioni

 
Mi prostro a fatica a questa città antica
Le ossa che si infrangono in lieve ridondanza
Mi sento di amputare le dita e la vita
Convinto intimamente che questa sia la fine

 

Dolore e piacere si amalgamano assieme
Ruoli capovolti e sciolti in liquefatti umori
E’ indistinto magma di viscere celate
Che strappa con urgenza conati di ripugnanza

 
Occhi sbarrati sul mio futuro
Non posso convincermi di essere puro

 
La logica che urla dentro i timpani a pezzi
Grida che tutto questo è solo un lungo incubo
Il cervello si impalla su altre posizioni
Ma il sorriso la pancia mi dicono che

 Che diversa è la vita da ora…

(grazie a Francesca che mi ha suggerito il titolo)

2 Risposte a “Canzoni (mie) – Amalgama (sangue ad Atlantide)”

  1. ascolta Em…scusa se te lo dico ma il tuo mi sembra davvero un modo per volerti sentir dire ma nooo ma poverino…se di te non mi importasse, non starei nemmeno qua, ma siccome sai che ti voglio bene, e siccome tu sei un uomo, cazzo vedi di reagire anzi che stare con il nastro celeste e le lamette a massacrarti!

    I commenti passano dolce amico, ma la vita è tua…che ti resta in mano?

  2. bah, banale non credo… io capisco cosa ti vuole dire benedetta… ripeto: va bene l’arte, va bene quest’esorcizzare il dolore, ma amico mio fa’ attenzione… come vedi a te ci teniamo in tanti….

    con affetto e ragionamento

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