Si entrava al Videoclip il sabato pomeriggio con in tasca i soldi stiracchiati dalle mance durante la settimana, e guadagnati con i primi lavoretti.
Atorno al negozio del buon Carlo si era creato tutto un movimento di giovani metallari in erba, erano i ruggenti anni ’80 della mia piccola città, una cittadina laboriosa del nord ovest, dove la musica non era certo la priorità principale.
Nelle edicole usciva timidamnte HM, che risita con i controcoglioni…
Le dita correvano veloci sulle copertine dei vinili. Prima di fare un acquisto si pesavano tutte le variabili. Prezzo, possibilità di doppiare agli amicic ricevendo in cambio altri tape.
Ma c’era un gruppo a cui nessuno sapeva dire no. Gli Iron Maiden.
Io li ho conosciuti a cavallo tra il 1984 e il 1985, tra "Piece of mind" e "Powerslave", che dischi…
Si gridò allo candalo nel 1988 quando "7 son" aveva le prime tastiere….
Ieri ho comprato, per affezione figliare, il loro nuovo cd. "A matter of life and death",
del mito non c’è più nulla. Ma quelle chitarre che si rincorrono sono, per noi vecchi metallari, sempre un emozione forte… maiden in back…
Quando tu li hai conosciuti io nascevo…ma fortunatamente avere musicisti in famiglia ti toglie dalla mente quell’orribile pensiero:”perché non sono nata prima???”