Varie – Anniversario del crollo

Tre anni fa più o meno a quest’ora iniziava il mio crollo.

Le prime goccioline di sangue dal naso mi colsero a letto, post masturbazione telefonica, agitato invece che tranquillo.

Gocce rosse e grosse dai graffi nel naso che mi ero “sapientemente” e con metodo fatto per giorni e giorni con le unghie. Tampono che un kleenex e me ne fotto, adesso smette, penso.


Quando il pacchetto di fazzoletti di carta è zuppo di rosso a fianco del letto mi decido ad alzarmi e ad andare in bagno. In repet nello stereo un disco, di cui vi metto in sottofondo una canzone che la riascolto oggi e mi fa venire i lucciconi agli occhi.

("Bingo torna giù" da Storie di whisky andati di Sergio Caputo)

 

Mi siedo sul bordo della vasca e appoggio il capo al lavabo. Quasi mi addormento mentre lascio che il sangue coli giù nello scarico. Ne esce sempre di più….

 

Alle quattro del mattino mia madre mi trova dopo 5 ore di sangue ancora li. Il lavandino, le piastrelle del bagno, i vestiti, sporchi di sangue. Esce a goccioloni quasi una pisciatina continua.

 

Alle cinque mi convince ad andare al pronto soccorso.

 

Pressione 160/210… Mi sparano in vena una cosa che abbassi la pressione e mi mandano a casa. Il mattino dopo ritorno dall’otorino. Dice che non c’è nulla da cauterizzare, va bene.

 

Un mal di testa devastante. Una settimana di malattia per andare dal cardiologo e per fare un po di esami.

 
Due giorni dopo, 10 del mattino, dopo un prelievo del sangue, lo schizzo ricomincia. Ancora una volta attendo 4 ore prima di andare al pronto soccorso. Quando arrivo con una salvietta in mano tutta zuppa di sangue non mi reggo quasi più in piedi, se non fosse per i miei mi lascierei morire dissanguato, sembra dolce, mi viene come sonno….

 
Un’altra ora di coda prima che si decidano a cauterizzarmi una vena esplosa.

 

Mi sento uno zombie….

Due giorni dopo il cardiologo mi prescrive Dilatrende, che entra nella mia vita… Trova il cuore ingrossato… Mi consiglia di staccare da un lavoro. In quel periodo arrivavo a 16 ore al giorno di lavoro….

 

Piango per giorni, non voglio lasciare il giornale, è una cosa che ho conquistato con i denti…

Mi organizzo per lavorare da casa e mi metto a ricostruire un po il mio corpo….

 

Tre anni fa a quest’ora crollavo…..

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