Varie – Il ritorno

Toc, Toc

 

Due colpi nella tempia sinistra, tipo contrazione involontaria muscolare. Due pulsazioni. Poi la sensazione di una matita che si rompe nel cervello, e poi caldo che si espande da qual punto.

 

Primo pensiero: “Ho un emorragia cerebrale, adesso cado a terra, morto”.

Pensiero in sottofondo: “Oddio, sono tornate”.

 

Tre anni di pace, finiti, alle 16.30 di un venerdì pomeriggio, che credevo di ripresa, dopo giorni di agitazione. Il panico si ripresenta, e non posso dire che non mi avesse avvertito.

 

Il dolore, il ripensare certe cose della mia vita, la lametta che torna ad incidere, erano anni…

 

Apro il tag: panico. Come per esorcizzare, spero che rimarrà con un solo post, ma temo che non sarà cosi.

 

Ricapitolando. Caldo in testa, formicolio, mi gira tutto. Mi aggrappo al banchetto dei ferri, è quello, sempre quello, che mi sosteneva anni fa. Il blocco note, lo avevo appena messo. Cazzo…

 

La biro corre da sola, lo ho sempre fatto. Difesa nel casi lievi. Nei peggiori penso solo: adesso muoio.

 

La testa, la voglia di acqua calda sulle tempie. La sensazione di essere “spostato” un dito che preme. Aiuto, ho paura.

 

Poi lo stordimento. Il foglio ripiegato in tasca, diventerà una canzone.

 

Ne trascrivo il testo

 

Il corpo si vendica se lo tratto male

Ma i miei dolori non lasciano scampo

Rimbalzano perpetui nelle mie vene

Si prendono lo spazio che gli conviene

 

Non posso combattere contro me stesso

Lasciarsi morire sarebbe lo stesso

 

Allora decido di non rinunciare

Ad analisi, dati e vecchie chimere

E’ giunto il momento di esser me stesso

Idee, tematiche, cultura e sesso

 

Riprendo a combattere contro me stesso

Uccidere il corpo sarebbe un successo

 

Mi gira la testa mi sento mancare

E’ solo un momento ma è come morire

Riprendo equilibrio e la convinzione

Che questa che canto non è una canzone

 

E’ panico puro che invade le vene

Idee di rivalsa che credevo oscene

Lasciatemi andare non voglio tornare

Ad essere inutile come un respiro

 

La canzone è già la nel mio spazio “download” in basso a destra, La canzone del panico, che se devo star male che sia creativo.

 

Qualcuno era li a starmi vicino poi, grazie.

 

Ho paura

14 Risposte a “Varie – Il ritorno”

  1. Attacchi di panico eh?… li conosco benissimo, siamo stati amici per la pelle, poi ci siamo odiati e sono rimasti fuori dalla mia vita per parecchio ma ora tornano a farmi visita qualche volta, vogliono prendere il the con me… ma io li odio ancora ed ora so, qualche volta come scacciarli…

  2. nondevi combattere contro te stesso, ma allearti… e non preoccuparti, come già ti ho detto ieri, la paura si può fregare….

    un abbraccio e una carezza dove hai dolore.

  3. …il miglior ringraziamento è che tu stia bene…

    e il panico deve trasformarsi in creatività.

    c’è così tanta energia dentro di te che sta cercando disperatamente di uscire, di prendere forma, e non trovando spazio ti esplode dentro.

    il panico altro non è che la reazione di energie inascoltate.

    ti abbraccio.

  4. abbraccia i tuoi pensieri, quale che essi siano abbracciali, perché sono tuoi e proprio per questo gli unici ad essere giusti. un bacio a te, angj

  5. @babymonella, come li scacci tu i tuoi attacchi?

    @perla, ti abbaraccio… mi commuovo sempre quando individuo un altro simile

    @psycochic, te lo auguro di cuore

    @stillalunare, dolore al bracco sinistro? ahi ahi

    @Syn, allearsi già… grazie delle carezze

    @benedetta, che c’è? sono qui se ti serve

    @IlluminAle, l’energia di un vulcano, di un terremoto..lo so… ma se esce son dolori

    @twntythree, anche per te stessa domanda, come li soffochi?

    @Angj, credo d stare male proprio perchè non mi accetto…

  6. Panico deriva dal nome del dio Pan che quando si presentava agli uomini portava con se’ questo terrore sottile e misterioso. Pan era mezzo animale mezzo umano e mezzo divino.. Rappresenta cioè corpo psiche e spirito. Quando non c’è completa armonia tra le tre parti si scatena l’attacco di panico. Te lo dico perchè quando ho letto questa cosa ho avuto un illuminazione.. ho capito che dovevo curare la parte non in armonia con le altre e non combattere contro l’attacco di panico. Lui è solo un sintomo di qualcosa di molto più grosso che sta sotto. All’inizio è stato molto difficile, sai com’è brutto. Poi piano piano ho imparato a lasciarmi andare.. è come se aprissi il mio corpo, come se lasciassi entrare l’attacco come un amico e non un nemico. ora che so che non si muore posso farlo. posso lasciargli carta bianca… non lo combatto, preferisco accarezzarlo e accarezzarmi.. se il mio corpo reagisce così è perchè vuole parlarmi, mi sta urlando qualcosa.. e allora io tento di ascoltarlo ma non sempre ci riesco. fai benissimo a scrivere quando è lieve.. forza em.. ti abbraccio forte forte

  7. Li scaccio scrivendo o leggendo un libro o ascoltando della musica, facendo qualcosa che mi distrae da loro… ora riesco quasi a tenerli a bada, ma un tempo ero soffocata da loro, loro avevano vinto, si erano presi la mia vita… ma è passato… fortunatamente

  8. secondo me tu hai tante cose dentro. La paura ti blocca. La paura ti immobilizza. Ti tappa la bocca. Se non ci fosse potresti anche volare. Se non ci fosse saresti farfalla e lasceresti il bozzolo sul letto accanto a lametta e fiaschetta.

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