Sentirsi immerso in liquido amniotico, liquido che entri nel naso, nelle orecchie, in bocca, e isoli dal mondo. Proiettati su latitudini dove non esista null’altro che le proprie ossessioni solidificate
Vestiti di appiccicoso liquido che viscido fa da vestito, investiti…
Spogliati di ogni vergogna nel lasciarsi trapassare delle proprie pulsioni, denudati…
Rivestiti di calore che ti possegga, ti violenti, ti sezioni e ributti vaporizzata la tua paura/desiderio.
Spalanco la bocca in cerca d’aria, non c’è… Volevi altro? Altro hai… adesso non lamentarti.
No, non mi lamento. Trangugio avido ogni goccia che mi cade addosso segnandomi la pelle…
Per respirare…. c’è tempo
essere isolati dal resto del mondo, ma rimane sempre la nostra mente a torturarci
cosa combini, em? un sorriso…