RACCONTI – I principi attivi di Vittoria

Uno, due, tre, quattro pastiglie. In fila bianche e lucide sul tavolino. Vittoria ride tra sé considerando su cosa possano pensare quelli che la stanno guardando di sottecchi dal tavolino accanto al suo. Una donna sola al tavolino di un bar con davanti una riga di pastiglie. Vittoria sa che il dolore non si combatte con i principi attivi. Infatti le pastiglie non servono per combattere il dolore. Servono per combattere il lattosio. 

Gli scappa una mezza risata mentre una dopo l’altra le ingurgita. Chissà cosa penserebbe la coppietta di innamoratini del tavolino a destra se adesso la vedesse tirare fuori dalla borsa la boccetta di Tavor e shakerarlo anch’esso nell’acqua. Ma non c’è altro tempo per pensare. Una coppa gigante di gelato, tanto grande che non è prevista dal menù della gelateria sta arrivando al suo tavolo, tanto grande che non si vede il volto della ragazza che la sta trasportando dal bancone al tavolo.

Sorride Vittoria.

Il dolore forse non si combatte con i principi attivi ma lo zucchero di certo una bella botta gliela dà. A grandi cucchiaiate assalta la coppa. Tra fragole, granelle, gelati dai nomi improbabili.

Ma si stasera non mangerò nulla, pensa.

E intanto sente la gola anestetizzata dal freddo e lo stomaco invaso dal tepore. Che strano. Dovrei sentire freddo, ragiona tra sé, ma invece sente come una sensazione di calore. Vittoria rimane a lungo a guardare l’incavo della coppa, i rivoli appiccicosi che scendono sul fondo. Forse è ora di andare via. Pensa che vuole un libro per la serata, e forse anche dei sali da bagno per immergersi in una vasca profumata. E magari anche ella musica allegra che la faccia piangere.

Si stente lo stomaco strizzato. È solo il gelato pensa.

Intanto pensa a cose assurde: ce la farò a leggere tutti i 300 libri che ho impilato a casa prima di morire? Che pensiero stupido. Stupido da fare proprio mentre si sta pagando un libro alla cassa della libreria. Si sente allegra adesso, vorrebbe cantare. Se solo ci fosse ancora quella strana coppia che faceva il karaoke in piazza come la scorsa settimana Vittoria si metterebbe a cantare con loro.

Invece si ritrova a parlare delle sue peripezie zuccherose con un estraneo. Ride, che insensibile pensa. Ride anche se gli ha appena detto che è carica di zuccheri e di dolore. Ma il dolore non si può pesare. E neppure scaricare così. Ride anche lei adesso mentre racconta dell’antiacido, del succo di ananas purificante, della ricerca di un cd che credeva di avere e che forse invece…

Il dolore non si scaccia con i principi attivi. Vittoria lo sa, e questo è sicuramente un grande vantaggio da giocarsi.