Due patatine a me, a me un panino con la salamella, le grigliate sono pronte, manca l’olio manca l’olio…
Il vociare alto per coprire anche l’orchestra di liscio che martirizza gli strumenti è un classico da festa de l’Unità. Umidità, vociare, patatine e liscio.
Un delirio di persone in fila davanti al bancone camion dello stand dove si friggono le patatine. A servire una pacioccona ragazza di paese, stordita e abbondante.
Arrivo al banco col mio biglietto, davanti a me tre ragazzini, un pensionato, tutti che a voce alta richiamano l’attenzione e pretendono la loro dose di colesterolo fritto.
Poi lei si piega in avanti per dare al primo della fila la sua porzione. Un seno prorompente, bianco, spruzzato di efelidi, morbido, primordiale, straborda dalla camicetta aperta lasciando vedere ampie porzioni di carne.
L’attenzione sulla carne alla griglia svanisce. Il silenzio cala per un attimo. Tutti ipnotizzati da cotanta grazia paesana e morbida.
Poi si rialza e la vita della friggitoria e della cosa riprende, fino al prossimo inchino. Fino a tarda sera a quello stand persone in coda, eh le patatine vanno sempre come il pane…..
Chissà perchè quelle tette sembrano le mie..:D
…quando ci si vede per un caffè?
*invidia* credo proprio che sarei rimasta pure io a guardare.. hanno qualcosa di materno
non erano queste ma somigliavano molto… ma visto che c’è madame che dice di essere cosi magari il caffè lo prendiamo a tre hehe
Dicono che sia imbattibile nel preparare il caffè. Dico che vi aspetto..:)
giulia che si fa si va? vediamo chi riesce a conquistarla?
ah io ci sto 🙂
oltretutto fare bene il caffè è una gran cosa
MAdame metti su la cuccuma, e qualcosa di scollato, si arriva io e Giuly… poi vedi tu ghgh
ci sono…vuoi mettere em?
eh eh eh !
kiss
belle