Ero in fila per prendere una birra.
Uno dietro di me mi scavalca per la fila, non mi frega nulla ma glielo faccio notare.
Mi accoltella.
Non mi fa male, anche se ho la sensazione netta della lama nella pancia.
Vado a dormire.
Ma sanguino
La mattina decido di andare al proto soccorso
A piedi
Ai miei amici non frega nulla se sono ferito
Parlo per strada
Degli sconosciuti mi seguono come se fossi un profeta
C’è un fiume da guadare
Non c’è il ponte
Grossi topi, forse nutrie, escono dal fiume
Mi circondando
Mi sveglio
Mi lego il braccio con dei legacci, la sensazione di stretto mi piace.
Sangue
Cosi senza tregua, senza motivo
Giusto per andare a letto e sporcare le lenzuola
Sto male
stai male. mi dispiace
ero io la commentatrice anonima per la cronaca. Le tue parole sono sempre.. sempre.. non credo di riuscire a trovare una definizione ma descrivi in maniera sbalorditiva
sai, ti leggo, ma non riesco a commentare…pero’ leggo e con interesse
Sai leggendo mi viene solo una cosa in mente…so che apprezzerai e che hai già apprezzato.
“Nothing’s gonna harm you, not while I’m around, nothing’s gonna harm you darling not while I’m around”
non leggi.. stai diventando vechcio 😉 sto scherzando comunque è il colore automatico ma d’ora in poi prometto che scrivero in scuro quando me ne ricordo!
by Giulia, ultimamente non mi logga mai uff
molto bella l’immagine ema
davvero
tribale e anche stile giapponese sul pannello
quei fiori di sangue ad aprirsi rosa
capezzoli forse su carta..