Per descrivermi stavolta lascio il campo alle parole di Eallaigamma
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la notte liquefatta
il nero scoppia, piange alle fessure
cola a calco di una Crema bene
e di un uomo
che stampiglia con furia la sua impronta
al colostro di una lampada
e con un rigo di frustino
cerca il sismografo rilievo delle
profondità del sangue.
Se le mani in tasca agitano la mente
in vena di temperini
quanto sbucciare le pressioni lungo il ramo delle braccia
serve alla traccia che si incurva dalla scapola fin sotto la caviglia
un salice nel magma
che si prostra e tasta il livello di controllo
beve il bisogno liquido contro l’imbroglio
della normalità specchiata nei cristalli
di sale lungo i tagli e nelle condutture
lui sta in molte e nessuna malattie
nei blog a farsi di the verde, negli spartiti di chitarra
e in quelli del giornale
<ho 37 anni/ la terza media/ chi mi vede>
il siero brucia in ossidiana fiocco di neve.*
Si dice che scacci i brutti sogni e allontani le ansie, e che aiuti ad allinearsi alla Luce Divina.
Inoltre aiuta a restare incolumi rendendo più consapevoli dei pericoli
quella poesia riesce a essere te, almeno quella parte piccola di t5e che mi pare di vedere.
sono contenta se anche altri ti ritrovano nelle mie parole.
vuole dire che ci siamo attraversati 🙂