Cinema – Cannibali si nasce (Ruggero Deodato)

Quel film gli è rimasto appiccicato addosso, come una maledizione a cui peraltro non cerca di sottrarsi più di tanto. Sul numero in edicola di XL il magazine culturale di Repubblica, si dice che sia l’unica pellicola che ha saputo spaventare anche un maestro del gore come Quentin Tarantino. Probabilmente nel giro di un paio d’anni ne vedremo il sequel, a 30 anni di distanza dall’uscita dell’originale, visto che l’autore rivalutato proprio da Tarantino, che lo ha fatto recitare in “The Hotel 2”, pare che abbia trovato i soldi per realizzarla (proprio sul set del film di Eli Roth.

 

Stiamo naturalmente parlando di Ruggero Deodato e di “Cannibal holocaust”, probabilmente il film più efferato e rivoltante mai realizzato nella storia del cinema. Un film di culto assoluto, capace di scatenare feroci polemiche in tutto il mondo, sequestrato in 23 paesi, che ancora oggi ha un  sito web incredibile realizzato negli Usa, dove è un culto sotterraneo da anni.

 

Il film, uscito nel 1979 è il capostipite del filone dei cannibal movie, anche se lo stesso Deodato aveva dato inizio a quel filone tre anni prima, con l’altrettanto efferato “Ultimo mondo cannibale”. Un fenomeno durato l’arco tre stagioni e concluso di fatto con “Cannibal ferox” di Umberto Lenzi, uscito nel 1981. Un fenomeno che conta al suo interno film di culto assoluto come  “Antropophagus” di Joe D’Amato, alias Aristide Massaccesi, un film scomparso nel 1980 e riemerso nel 1992, lasciando per 12 anni un corto di cannibalismo di un feto, preso dal film, che si credette fosse uno snuff movie (una pellicola dove si uccide davvero) passato addirittura dalla Bbc in un inchiesta sull’aberrante mondo degli snuff.

 

Ma torniamo a Deodato e a “Cannibal holocaust”


 

Ci sono tonnellate di leggende, vere o false, che circolano sulla pellicola. Primo film in cui appare Luca Barbareschi, protagonista di una delle scene più censurate del film in cui spara a distanza ravvicinata ad un maialino disintegrandolo, e nel 1979 gli effetti speciali per le scene con animali non erano ancora state inventati, gli animali che vengono massacrati nel film lo sono veramente. Pratica iniziata più di 10 anni prima da Gualtiero Jacopetti nel documentario gore “Mondo cane”.

 

Le scene tagliate che sparirono dalla pellicola sono davvero tante: la scena della donna incinta uccisa a colpi di pietra, la scena in cui i cannibali iniziano a squartare il cadavere di una donna. la scena dell’uccisione e dello squartamento della tartaruga. la scena della decapitazione della scimmietta quella gia citata dell’uccisione del maialino con un colpo di fucile, la scena girata a New York, nella quale un uomo intervista una donna chiedendole se le sembra giustificabile compiere orrende stragi per allestire uno spettacolo per il pubblico che brama di vedere quei massacri, la scena dell’incendio del villaggio, una scena di sesso tra un uomo bianco e una donna di colore, una scena con un’indigena in agonia, con orribili ferite, la scena della donna incinta alla quale viene strappato il feto dal ventre, la scena nella quale il professor Monroe dichiara che non ha nessuna intenzione di divulgare il filmato dei reporter perché osceno, disumano e disgustoso, la scena della violenza sessuale ai danni dell’indigena, la scena riguardante la sala di proiezione, nella quale un uomo si gira verso una donna e commenta:”Veramente disgustoso!” , la scena nella quale i quattro reporter filmano la ragazza indigena impalata, la scena nella quale uno dei reporter viene evirato, la testa gli viene mozzata e il cadavere è sezionato e mangiato dai cannibali, la scena nella quale la reporter viene denudata, violentata e uccisa a bastonate dai cannibali, la scena nella quale i cannibali agitano in aria la testa mozzata della reporter, la scena riguardante la sala di proiezione, nella quale un uomo accanto al professor Monroe ordina di mandare al macero tutto il materiale girato dai quattro reporter. Un totale di 326 metri di pellicola… che verrà poi reintegrata da Deodato stesso poco a poco.

 

Fino a giungere alla versione uscita in Dvd nel 2003, e quella proiettata nella rassegna dedicata al fenomeno dei cannibaleschi all’Italiana andata in scena al festival di Venezia di un paio di anni fa, quella in cui appunto in buon Tarantino sbiancò di fronte ad un film cosi crudo.


Girato a mo di finto documentario, ancora una citazione di Jacopetti, vede una trupe parte per l’Amazzonia per girare un documentario, ma in realtà sono lì per girare dei filmati ferocissimi provocando le tribù presenti, se ne accorge il professor Monroe che si mette sulle loro tracce dopo che sono scomparsi.

 

 

Ma Deodato come arriva a realizzare il film forse più provocatorio della storia del cinema?

 

Nato a Potenza nel 1939 Deodato inizia a bazzicare il mondo del cinema come aiuto regista del film “Il generale Della Rovere”, è il 1959. Ad inizio carriera collabora spesso con un altro regista coltissimo, Antonio Margheritti, di cui parleremo presto.

 

Con Margheritti esordirà anche alla regia, nel 1964, con il peplum horror “Ursus il terrore di Kirgisi”. Anche se co firmato con Margheritti in realtà il film è tutto suo, tranne la chiusura, aiuto regista di Margheritti che gli affida il film per andare a girare “Il crollo di Roma”, ma è costretto a mettere la firma dalla casa produttore perché allora era un regista cult…


Deodato inizierà però la carriera solo nel 1968 firmando ben tre pellicole: “Gungala la pantera nuda”, uno dei film della serie Gungala, altro filone mitico, un altro peplum “Fenomenal e il tesoro di Tutankamoen” e “Donne… botte e bersaglieri”, incredibilmente un musicarello con Little Tony…

 

Filone a cui presterà la sua opera anche per il seguente “Vacanze sulla costa Smeralda”. Sempre con Little Tony.

 

La parentesi leggera di Deodato si chiude nel 1969 con la parodia western “I quattro del pater noster”, con Lino Toffolo, Enrico Montesano, Paolo Villaggio e Oreste Lionello. Non è decisamente la sua strada.

 

Gia prima della fine del 1969 infatti ritorna al suo campo con lo splendido, per violenza, “Zenabel (davanti a lei tremavano tutti gli uomini)”, un porno fumetto con risvolti gore.

 

Qualche anno di pausa e poi Deodato torna con uno strano thriller “Ondata di piacere”, del 1975.

 

Nel 1976 inizia con “Uomini si nasce poliziotti si muore”, è l’epoca dei poliziotteschi all’Italiana e Deodato ne produce uno tra i più violenti, cult la scena in cui un cattivo cava l’occhio ad un poliziotto e lo schiaccia sotto la scarpa. Tagliatissima…

 

Ma ci siamo… Il 1976 è l’anno di “Ultimo mondo cannibale”. La scene sono gia ultra gore. Scarnificazioni, fegati strappati e addentati, coccodrilli…

 

Nel 1977 dirige un film per i giapponesi “L’ultimo sapore dell’aria”, troppa tecnica troppi soldi, in Italia non se lo fila nessuno.

 

E siamo al 1979 e al gia citato “Cannibal holocaust”.

 

Gli anni ’80 iniziano con “La casa sperduta nel parco”, un giallo in cui ad un certo punto i sequestrati si scopre sono i sequestratori. Girato in 19 giorni e montato in tutta fretta, c’è addirittura una protagonista che cambia nome nel corso della pellicola per un’iper confusione di sceneggiatura.

 

“I peccatori di Atlantide” del 1983 si mette sulle orme dei film di moda all’epoca “Mad Max”, “Indiana jones”.

 

La trilogia dei cannibaleschi si chiude nel 1985 con il fuori tempo massimo “Inferno in diretta”, “Inferiore al prototipo”, ammetterà lo stesso Deodato…

 

Prosegue il lavoro di inseguimento dei generi. Nel 1987 si butta sullo splatter giovanilistico all’americana con “camping del terrore”. Tenta altresì di rilanciare il peplum con “The Barbarians & co”.

 

La medicine fiction la passa al staccio nel 1988 con “Un delitto poco comune”.

 

Come per tanti registi della sua generazione sembra che tutto sia finito.

 

Gli ultimi quattro film della sua carriera sono: “Vortice mortale”, “Mamma ci penso io” “Per un pugno di diamanti” e “La lavatrice”.

 

Lavoricchia per la televisione producendo fiction e film tv abbastanza conosciuti come “I ragazzi del muretto”, “Noi siamo angeli” e “Padre speranza”…

 

Ma il ritorno del gore è una realtà e nel 2009 dovremmo vedere il nuovo “Cannibal holocaust”…. Staremo a vedere…

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