Racconti – Anche le pornostar muoiono (ciao Zia Peg)

 

 

L’ultimo exploit degno di nota lo aveva realizzato nel 1998. Per festeggiare il compimento dei 60 anni per una volta oltre che attrice aveva voluto essere anche regista. Il film che realizzò è n vero cult, del mondo dell’hardcore. Perché sia ben chiaro: si sta parlando di hardcore, di porno, duro.

 

Il film si intitolava “Ageless Destre” ed è un tourbillon con oltre 100 protagonisti, tutti over 50 e tutti vogliosi di divertirsi. Anche lei, Juliet Anderson, vi volle prendere parte. Lei con il marito si calò in quel carnaio di coppie reali, l’amatoriale l’aveva sempre attirata, per festeggiare spettacolarmente il suo compleanno.


 

E’ morta ieri, l’11 gennaio del 2010, all’età di 71 anni. Era una delle icone del primo porno statunitense e mondiale. Attiva sin dal 1978, era comunque approdata tardi all’hardcore. Oggi le starlette patinate, soprattutto americane, danno il meglio di se attorno ai vent’anni. Lei si era affacciata per la prima volta all’hard a 40 anni e aveva iniziato a fare sul serio a 43 con “8 to 4”.

 

Nel corso della sua carriera ha girato una manciata di film, pochi rispetto alla media delle pornostar di oggi che vanno in tripla cifra nel giro di due/tre anni. Allora anche l’hard aveva un anima più cinematografica. Si girava in pellicola, spesso a 35 millimetri come per i film “veri”. Le riprese per un film duravano anche 10/15 giorni, oggi in un giorno se ne girano tre.


 

Altri tempi, altre idee. Juliet amava calarsi nei personaggi che interpretava nei film, il più celebre è quello di Zia Peg, ma nel corso di tre decenni di carriera ha avuto diversi pseudonimi: Judy Carr, Judy Fallbrook, Ruby Sapphire.

 

L’ultima volta sul set risale al 2001, a 63 anni era ancora una donna da far girar la testa e anzi, forse aveva ancor più sensualità che 20 anni prima. Ovviamente è nella hall of fame della Avn. Con la pellicola del 1998 entrò anche in quella della Xrco.

 

Tra i suoi film ricordiamo “Taboo 1& 2”, le prime incursioni nel mondo del hard non convenzionale, e lo spettacolare “Aunt Peg Goes Hollywood”.

 

Ci mancherà.