MUSICA – Quando la band fittizia è più vera del vero

Secondo la Treccani online fittizio sta per: cosa che è diversa da ciò che appare, quindi priva di realtà, finta, immaginaria. Una parola che etimologicamente deriva dal latino ficticius che sta per plasmare, fingere, immaginare. Spesso lo si usa per cose in fondo credibili, o che in qualche modo diventano vere… era un matrimonio fittizio, aveva una patologia fittizia, era una abitazione fittizia… e via dicendo

E’ una notizia curiosa di qualche tempo fa a farmi venire questa idea. In Germania la boy band Boyalarm scala le classifiche e diventa mania con il singolo Love can kill. Il video diventa uno dei più visti in terra teutonica su You Tube, oltre 20 mila click in pochi giorni. La pagina Facebook del gruppo ha più di 8 mila fan. Loro si chiamano Aaron, Marc, Ricky e Lenny e… non esistono. Tutto nasce da un semplice spot della Sparkassen. Solo che le casse di risparmio tedesche non hanno scelto una canzone scritta come colonna sonora dello spot ma si sono inventati questa band. Che non esista lo deve raccontare il quotidiano Süddeutsche Zeitung.

Ma ce n’era bisogno? Guardando il video del gruppo con occhio solo leggermente attento si nota che si tratta solamente di una parodia. I 4 non cantano in syncro con la musica, uno balla come un ossesso tanto che deve essere fermato dagli altri tre, due danzano a camicia aperta sotto la pioggia… di due annaffiatoi sorretti dagli altri due, poi qua e la si vedono i tecnici del backstage, una scala cade, uno mangia. Sembra la versione musicale de Gli occhi del cuore, la fiction fittizia girata nel telefilm cult Boris. Eppure per le adolescenti esistono. Sono su You Tube, sono su Facebook. Essere sui social network oggi è una patente di veridicità più che esistere. Più che era essere in televisione negli anni ’80. Per cui la suddetta cassa di risparmio pensa ad un secondo spot e ad un disco, chissà mai ad una tournée.

Ma la storia della musica è piena di parabole legate a band fittizie, o quasi, o in qualche modo inesistenti. Forse la prima band fittizia, a metà, sono stati i The Moonkees. Il gruppo viene formato a tavolino nel 1965 a Los Angeles per essere l’anti Beatles, cosa già fatta per altro in Inghilterra con una band di cui ora non ricordo il nome. Mike Nesmith, Micky Dolenz, Peter Tork e Davy Jones vengono reclutati tramite casting, le musiche sono scritte da altri, tra cui Neil Diamond. Prima di vedere se sanno suonare li fanno recitare in una serie di telefilm. Sono belli, funzionano.

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Una delle copertine parodie di veri dischi dei Beatles dei The Rutles

Attorno ai Beatles sono diverse le storie di band fittizie che si incrociano. Loro stessi lo sono stati, ad esempio inventando una inesistente Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band per la registrazione dell’omonimo disco. Ma il caso più particolare è quello dei The Rutles, “una leggenda che durerà una pausa pranzo”, una geniale parodia dei Beatles creata dal comico inglese Eric Idle che ha inciso dischi tra il 1975 ed il 1978. Ci girarono un film, nello stile falso documentario, mocumentary, e ci imbastirono attorno una storia. Il film si intitola All You Need is Cash è precede di ben 6 anni quello che è considerato il capolavoro del falsi documentari legati a band musicali This is the Spinal Tap, datato 1984.

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Gli Spinal Tap sono la band fittizia meno fittizia che ci sia stata

Gli The Spinal Tap sono di certo la band fittizia meno fittizia della storia della musica. Siamo nel 1984. Il concetto di mocumentary, pur se sperimentato, è ancora  molto innovativo. Certo c’era stato The War game, del 1965, talmente ben fatto da venire spesso scambiato per un vero documento che racconta quello che potrebbe essere un attacco nucleare sull’Inghilterra; c’era stato il già citato The Rutles ma This is the Spinal Tap è il primo ad approdare nei cinema di tutto il mondo (The Rultes è nato per la tv inglese) a raccontare una storia musicale, e lo fa talmente bene da confondere la realtà con la finzione, tanto che gli Spinal Tap, anche se tutti sanno essere fittizi, di fatto esistono, hanno una discografia, magliette, siti internet, una pagina su Wikipedia che gioca a confondere ancora di più la realtà, e hanno anche partecipato al Live Aid.  Infatti la band è a questo punto definita semi-fittizia, visto che dopo il film di fatto ha iniziato una storia reale, fra tour e ha fans. Gli attori sono davvero musicisti, le canzoni sono state scritte appositamente da loro. Ma il film è geniale, perché è serio. Così serio da fa morir dal ridere per la messa alla berlina di tutte le fisime dell’heavy metal, a partire dall’umlat sulle lettere.  Quel vezzo di mettere i due puntini a caso su qualche lettera del nome, usato solo negli alfabeti nordici, perché fa metal, in cui sono caduti in tanti: dai Motorhead ai Motey Crue.

Il veicolo quindi più ovvio per inventare la storia di una band fittizia è il cinema. Ci sono ad esempio gli Steel Dragon, band formata da veri musicisti protagonisti del film Rock Star, del 2001, un film che racconta la storia di un ragazzo che, da musicista rock amatoriale, viene scelto come cantante e front-man della band di cui è fan da sempre. Una storia immaginaria ispirata a quella dei Judas Priest ma che ha prodotto un ottimo disco a colonna sonora. I Tenacius D, nati all’interno del film Il plettro del destino e formati da Jack Black e Kyle Gass oramai fanno tour da tutto esaurito.

 

Un personaggio geniale nasce addirittura come spin off di un altro film, parliamo di Aldous Snow, che appariva come personaggio minore in Non mi scaricare, film del 2008, che nel 2010 è protagonista della pellicola Get Him to the Greek, tradotta disgraziatamente in Italiano come In viaggio con una rock star. Interpretato da Russell Brand vede una colonna sonora bellissima fatta dal gruppo di turnisti chiamato Infant Sorrow.

 

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Aldus Snow da In viaggio con la rock star

Un altri gruppo fittizio nasce da un musical e si trasferisce in un film. Sono gli Arsenal e il loro leader Stacee Jaxx protagonisti dello stupendo The Rock of Ages, film del 2012 che vede nei panni del carismatico cantante degli Arsenal Tom Cruise e il già citato Russell Brand tra i caratteristi. Il film ruota attorno alla storia di Sherrie Christian, una ragazza originaria dell’Oklahoma, arriva a Los Angeles con il sogno di diventare una cantante famosa che nella sua collezione di dischi veri ha anche quelli della band fittizia degli Arsenal.

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Stacee JAxxx interpretato da Tom Cruise in The rock of ages

Anche l’Italia ha il suo caso di band fittizia nata nel mondo del cinema. Precisamente all’interno del film I più grandi di tutti, pellicola del 2011 di Carlo Virzì. Si chiamano Pluto e sono Claudia Pandolfi al basso, Dario Cappanera alla chitarra, Alessandro Roja alla batteria e Marco Cocci alla voce. La storia è ambientata a Rosignano Solvay, la band ha un disco dal titolo Paraculo in vendita su iTunes, dei video datati anni ’80 su You Tube e tra i fan, che appaiono nei titolo di coda del film: Tre allegri ragazzi morti,  Baustelle, Irene Grandi,  Litfiba e Vasco Rossi.

Moltissimi personaggi musicali fittizzi nascono dai manga giapponesi. Il caso più eclatante, per i risvolti che ha avuto in Italia, è senza dubbio quello dei Bee Hive. Nascono all’interno del cartoon giapponese Kiss me Licia nel 1983. Ma in Italia il cartone animato diventa un telefilm prodotto per 4 stagioni con interpreti umani, Licia era la cantante Cristina D’Avena. La produzione va dal 1986 al 1988. I dischi del gruppo vendettero in Italia una cosa come 400 mila copie, una cosa che adesso si sognano anche i grandi nomi da stadio. Il Mirko dal ciuffo arancio interpretato da Pasquale Finicelli, ma attenzione la voce di recitazione era di Ivo De Palma e quella al canto di Enzo Draghi, diventa un sex symbol per le ragazzine della mia generazione. I Bee Hive italiani addirittura sono stati protagonisti di una réunion nel 2008.

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Amy e Yumi invece esistono anche al di fuori del cartoon

Un caso inverso da citare è quello delle Puffy AmiYumi, duo giapponese reale che ha inciso 17 album e a cui è invece ispirato un delirante cartone animato. Nei cartoni animati canno ricordati anche Alvin and the Chipmunks sono il famoso gruppo di scoiattoli nato da una serie a cartoni animati nel 1958 ma che nel corso del tempo ha visto anche film con tecniche miste.

Potevano mancare personaggi musicali fittizi con grandi storie in cartoni animati cult come i Simpson? Il più famoso è senza dubbio Gengive Sanguinanti Murphy Presente già dalle prime serie è un sassofonista jazz solitario e pieno di talento, vive povero in canna e deve il suo soprannome al fatto che la sua igiene orale è talmente scarsa da causargli gengiviti con perdite di sangue. Appare in più episodi e muore nella sesta stagione.

Ma anche in un programma cult come il Muppet Show c’era una band fittizia, erano i Dr. Teeth and the Electric Mayhem sempre in viaggio su di un pulmino psichedelico multi-colorato, comparso anche nel primo film dei Muppets erano guidati dal Dr Denti che deve il suo nome alla  dentatura la sua principale caratteristica, dato che la maggior parte dei Muppet non possiede denti.

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Veruca, la cantante delle Shy licantropo di Buffy

Molti personaggi musicali fittizi sono nati nei telefilm. Ne citiamo uno su tutti Veruca, interpretata dalla bella Paige Moss, invece nasce dal telefilm cult Buffy l’ammazzavampiri. Lei è la seducente cantante delle Shy che appaiono più volte nella serie cult ed è una licantropa.

La prima star virtuale invece non poteva che nascere in Giappone. Si chiama Kyoko Date, conosciuta anche come DK-96, è stata creata dalla Hori Pro ed è la prima idol virtuale che sia mai stata creata. Esordì il 21 novembre del 1996 con il singolo Love Communication, con tanto di video su cd-rom, erano altri tempi. La canzone fu una hit di successo in Giappone e presto Kyoko venne invitata nelle stazioni radio per interviste. Una fiammata durata un anno. Già nel 1997 la idol virtuale era scomparsa dalle scene. Una curiosità, nel 1997 l’italiano  Alan Sorrenti pubblica la canzone Kyoko mon amour dedicata a Kyoko Date.

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I Love Fist protagonsiti del gioco GTA

Ma anche nei videogiochi ci sono storie di band fittizie. Geniale è quella dei Love Fist, che appaiono in almeno 4 capitoli della serie cult Grand Theft Auto, e che hanno un mini lp regolarmente in vendita su iTunes. I membri del gruppo sono quindi in carne e pixel e hanno dei nomi: Jezz Torrent, Willy, Dick e Percy, tutti termini di slang inglese che indicano il pene. Le loro canzoni sono state scritte da Allan Walker, Paul Mackie, Trevor McDonald, Dr. Boogie e Craig Conner; sono state suonate dai musicisti Andy Thomson, Mark Farquhar, Neil Mchaffie, Trevor McDonald e Paul Mackie. In GTA Vice City appaiono in diverse missioni fino ad un concerto finale, in San Andreas sono trasmessi alla radio e spesso si vedono cartelloni pubblicitari in giro, in più in una intervista radiofonica si può sentire il frontman della band dice di essere entrato a far parte dell’Epsilon Program, un culto religioso fittizio. Ci sono siti fittizi della band e storie parallele, come quella raccontata in GTA IV di una disputa legale per il nome del gruppo.