Racconti – Lady night


E’ il nulla sospeso di una notte. Una notte in cui siamo precipitati Lady. Dimmi: esiste il solo, la luce, il chiarore? Lady, lo sai, mi manca il respiro. Non credo che possa sorgere il sole, arrivare l’alba. Voglio morire al far del giorno, vaporizzare Lady.

 

Lady come sei morbida. Le tue mani sono spigolose ma quando mi sfiori il collo mi viene da piangere. Lady sento uno spillo nel cervello. Non è mattino vero? Sfioro la tua pelle come sfioro le corde della chitarra quando mi viene da piangere.

 

Lady perché piangi? Anche io lo vorrei fare. Ma non voglio disturbarti, non voglio che il mattino morda la tua pelle e che il sole asciughi le tue lacrime. Lady leggimi il foglietto di istruzioni del boccetto di valium. Lady che fai? Dimmi le controindicazioni per favore.

 

Lady perché questa notte precipita assieme a me? Seguirmi, non so dove ti porterò. Troveremo ancora un bar aperto ho la fiaschetta del whisky vuota e vorrei un goccio di alcol a vaporizzare sulla lingua. Che sciolga il liquido della assorbimento della tua presenza, il tuo liquido.

 

Lady mi fa male lo stomaco, forse servirebbe un Mepral, l’ultimo l’ho ingoiato su un treno una notte che dovevo smaltire una fuga. Lady mi si sgretola la pancia. Ho voglia di fottere come un animale, ho voglia della tua lingua e della tua figa.

 

Che ore sono? Vorrei fosse un ora indefinita. Più tardi delle tre del mattino, più presto delle cinque… In quell’unica ora che considero oramai notte. Prima sono le serate bruciate a cercare un accordo sulla chitarra e un accordo col mio umore, dopo è gia tardi per alzarsi dal letto e pisciare… Tanto è quasi mattina, è quasi ora della mia mezza pastiglia di Dilatrnede per la pressione di uscire nella livida nebbia.

 

Lady dimmi che ore sono e poi stenditi nel mio letto. Non verrò a mettermi da parte a te. Rimarrò in bilico sulla sedia che scricchiola a guardarti. Lady, quante notti ti ho guardata dormire nel mio letto senza avere il coraggio di ammazzare la mia ossessione e di svuotarmi i coglioni. Senza palle…

 

Lady sai che sogno ancora il sapore della tua bocca? Lady è notte e di notte il tuo posto è qui. Ma dimmi che ore sono ti prego. Lady fammi male. Sono stufo di farlo da solo per sopperire alla tua assenza.

4 Risposte a “Racconti – Lady night”

  1. è molto bello Ema, struggente quasi,

    Lady sembra addirittura dentro di te, forse appunto in quel mettere nel sogno te stesso.

    Bellissima anche la foto.

    Notte

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