Inghiottiva saliva ogni volta che la vedeva passare rapida come un calabrone, urticante come un truciolo di tornio in calore.
Un sorso di Tecate ghiacciata bastava e avanzava per rimettere le papille gustative al giusto stato di produzione salivaria.
Dalle cuffiette del walkman gli arrivava secca la musica di una qualche nuova scoperta del sottobosco australiano o nord europeo…
Black metal sinfonico nelle nebbia padana …
due sposi praticamente perfetti.
Esplicato lo spot pubblicitario del passaggio di Monica allora finiva il bicchiere e si alzava di scatto come se fosse stato scottato da tanta bellezza fuori posto.
…in vero la velocità di movimento si esauriva li, brancicante come un semi accecato si avviava per il viale della circonvallazione Est.
Lo percorreva ogni giorno risalendo la piccola città padana, fino alla punta.
Da li partiva il corso centrale, i bar che fingono di essere di lusso e le due o tre vetrine di negozi di vestiti chichettoni.
Ma lui svoltava verso la periferia con il suo passo sgonfio e sbattendo le gambe a ritmi miracolosamente diversi arrivava ad Hollywood .
Hollywood sotto la nebbia pomeridiana della piana padana non fa un grande effetto… anche perché i battenti della fetida birreria erano chiusi almeno fino alle otto post meridiane.
Un occhio al programma dei concerti e dietro front.
Per ridiscendere verso la Stella d’Occidente imboccava la circonvallazione Ovest …
…girava costantemente a piedi ma si comportava come se fosse stato in macchina, evitando isole verdi e sensi unici.
Passando di fianco al castello spesso faceva una sosta al bar tabacchi dietro la piazza posteggio.
Solo un flash e nulla più, lo stretto necessario per bersi una birra e scroccare una sigaretta da infilare all’orecchio.
Non fumava, la sigaretta rimaneva all’orecchio per un po’ poi veniva offerta a qualcuno di quelli che venivano su in senso unico vagando antiorari al suo senso civico.
Giunto alla Stella era spezzo il momento di cambiare musica.
Il buio era li in agguato dietro al cimitero, le macchine pronte ad invadere lo spiazzale di fronte al campo santo..
Una delle assurdità e dei paradossi dei paesi padani…. dentro la morte fuori il colmo della vita…
Dentro casse da morto fuori scatolette monovolumi con gente scopante.
..comunque…
Come uno spettro delle copertine di alcuni suoi CD la notte si alzava sempre da dietro il cimitero.
A quel punto avveniva il cambio di passo.
Non fisico per carità, solo alcolico.
La birra disperata pomeridiana veniva sostituita da un whisky di pessimo lignaggio bruciore di stomaco e rock blues bruciante nelle orecchie …
Spesso partiva con i Grand Funk Railroad …
Quanto di più graffiante potesse mai immaginare a livello blues rock…
Se voleva partire ancora più da lontano allora sparava forte con i Blue Cheer.
…spesso chiudeva con Gherswin le giornate incominciate con i Brutal Thruth.
Alla fine ripercorreva la circonvallazione Est fino ad Hollywood …
..ma quasi sempre arrivava che Hollywood aveva già giocato tutte le carte perso tutte le fiches della giornata.
Il proprietario gli lasciava sul davanzale un ultimo whisky…. ma buono…
Li come un lume nella notte…
Lui beveva il suo torbato e lasciava sul davanzale il corrispettivo da pagare.
Nessuno nel paese si sarebbe mai sognato di bere quel bicchiere o rubare quei soldi.
Poi ripartiva piano per la circonvallazione Ovest…. alle volte arrivava in fondo che il bar della stazione aveva già riaperto…
…un anice forte, unica eccezione al dualismo birra whisky delle sue giornate.
Scomparire per un aaattimo dalla vita circolare del paese.
Cambio di CD, cambio di abiti, cambio di odori con una doccia…
Fuori per ricominciare a scorrere.
…respira con gli occhi la sua bellezza… lo spot sensale giornaliero è esplicato… e le lancette ricominciano a scorrere.
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