Racconti – Ho camminato con uno zombi (Michael Jackson)




(ecco il vero Zombi -del- rock)


In fondo avevo sempre vissuto con gli zombi e da zombi.

 

Il primo dicembre del 1982 esce nei negozi il disco che diventerà prima l’opera musicale più venduta degli anni ’80: 42 minuti venduti in 29 milioni e 300 mila copie recita il volume della Ws sui dischi più venduti di quel decennio. Da li al successivo passo: best-sellers di tutti i tempi, il passo è breve. Attualmente si dice che siano, tra stampe e ristampe, 109 milioni le copie vendute.

 

Non ero ancora in stato di decadimento, ero ancora il baby-black riccioluto proveniente dai Jackson 5. Ma la decadenza da zombi sarebbe arrivata presto. Altro che cure sbiancanti, altro che ossessioni personali sul colore della pelle. Ero solo uno zombi che stava impallidendo.

 

Tredici minuti e quaranta secondi. Un cortometraggio. John Landis veniva dalla regia di un cult assoluto, quello dei Fratelli blues in missione per conto di Dio. L’horror zombesco l’aveva sempre affascinato. E allora ecco che firma l’inizio della “gold era” da Mtv con un video che è un film. Un “Thriller” che parla di zombi. Jacko e Ola che passeggiano, i morti che riemergono dalle tombe e come firma finale la risata di Vincent Price. Chi?  Ma si quello che: “se scricchiola una porta e un maniaco si infila nella trama di un film. Se il gatto delle nevi falcia venti persone dietro ad uno skilift, se c’è uno squalo bianco che divora i bagnini di Miami Beach… solo un dubbio c’è in te: sapere lo squalo chi è? E allora Vincent Price lo sai, è proprio Vincent Price lo sai, s’inventerà fantasmi senza pietà”. Come cantava con Poco zucchero Faust’o, ma questa è un’altra storia.

 

E pensare che per girare quel video ho rischiato gli occhi tenendo addosso per ore, giorni, delle terribili lenti a contatto gialle. Sarebbe bastato girarlo 20 anni dopo e il mio aspetto sarebbe stato perfetto, tremendamente perfetto.

 

Notizie varie su di me: dormo in una cella frigorifera, dormo in una camera iperbarica, sta per cadermi il naso, sta per cadermi un orecchio, la mia pelle diventata bianca soffre di un raro tumore alla pelle. Ma ci vuole un Max Brooks qualsiasi con il suo manuale sugli zombi per aprirvi gli occhi?

 

Il figlio del grande Mel Brooks ha da anni iniziato una battaglia. Sostiene, in maniera ironica ma con documentazioni cosi terribilmente reali, l’esistenza degli zombi e insegna come difendersi.

 

Già – dichiara – forse avrei potuto fare il colpo della mia vita intervistandone uno.

 

Ma il sangue è finito, il tempo è fuggito. Infarto, collasso cardiocircolatorio. Scommettiamo che nel corso degli anni si faranno mille ipotesi sulla mia scomparsa?

 

La notte del 25 giugno del 2009, poche ore dopo che un’altra zombi se n’era andata, in un ospedale di Los Angeles muore . In realtà l’icona pop era morta da almeno 25 anni. Diciamo che il 25 giugno del 2009 è la dichiarazione della fine del decadimento del suo corpo zombi.

 

Era nato il 29 agosto del 1958 a Gary. Anche se è, e rimarrà probabilmente per sempre, l’artista che ha venduto più dischi nella storia della musica, l’aspetto musicale della sua vita era da anni passato in secondo piano. Accuse di pedofilia, il suo corpo mitizzato (più di quello di un altro zombi, quello di Arcore), il suo corpo martoriato, i debiti, la megalomania, la sindrome di peter pan, i diritti della canzoni dei Beatles, la villa parco giochi.

 

L’ultimo vero disco risale al 1991. Dopo solo fumo per coprire lo stato di zombi che avanzava.

 

Non stupitevi se quest’estate potreste vederlo in tour sotto casa, potrebbe avere ancora fame.

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