Cinema – La scomparsa di Lina Romay (ciao Comtesse noire)

La notizia. Lo scorso 15 febbraio nella sua casa di Malaga è deceduta l’attrice Lina Romay, al secolo Rosa Maria Almirall. Aveva 57 anni e da oltre 40 era moglie e musa ispiratrice di Jesus Franco, lo Zio Jess. Un tumore se l’è portata via.

 

Lina ne La comtesse noire

Se dovessimo tratteggiare la sua carriera in numeri sarebbe la seguente: 119 film da attrice da La maledizione di Frankenstein del 1972 a Paula-Paula del 2010, per la quasi totalità firmati da Jess Franco. Ma anche 25 da aiuto regista, 13 da produttrice, 12 da regista, 5 da sceneggiatore, 4 da montatore e altri 6 con altri ruoli.

Nata a Barcellona il 25 giugno del 1954 aveva esordito al cinema giovanissima, 16enne. Un esordio arrivato dopo che il futuro compagno di una vita la notò in una compagnia teatrale amatoriale catalana nel 1972. Alle spalle due anni di studi alla Scuola d’arte Massana. Franco la notò protagonista del dramma teatrale Terra Baixa di Àngel Guimerà.

 

Lesbo Lina

Primo ruolo in Relax baby, film mai completato. Esordio reale, come detto, in La maledizione di Frankenstein. Una sola scena per lei, una sensuale zingara. Dopo alcuni ruoli minori le affida il primo vero grande ruolo da protagonista. Il film è uno dei capolavori di Jess Franco La comtesse noire del 1973. La scena della vampira sessuale nuda che attraversa nella nebbia il bosco di Malaga è una delle icone del cinema del regista spagnolo.

Franco usciva da una storia professionale e personale difficile. Era da poco morta la sua prima musa: Soledad Miranda. Una decina di film con il cineasta spagnolo tra cui Vampyros Lesbos. Una fine tragica il 18 agosto del 1970 a soli 27 anni a seguito di un incidente stradale avvenuto nei pressi di Lisbona. Franco ha spesso detto che in Lina vedeva la reincarnazione di Soledad e lei ha spesso detto di sentire la forza di quella ragazza mai conosciuta spingerla sulla via del cinema.

 

Lina quasi vestita

Di certo Lina supera Soledad di slancio. Più sensuale, più nuda, più vera, più donna, più tutto di chi l’aveva preceduta come femme fatale sui set dei film di Jesus. Anche quando cede il ruolo da protagonista a miti come Dyanne Thorne in Greta la donna bestia riesce lo stesso ad essere una luce sensuale nel lavoro dello spagnolo. Il nome d’arte in luogo dell’originale Rosa Maria, lo aveva imposto lo stesso Franco. Da buon appassionato di Jazz, e musicista di ottima levatura, si era ispirato al nome della cantante della band di Xavier Cugat.

 

The other side of Lina

Riportiamo quello che il regista diceva di lei un paio di anni fa in una intervista rilasciata al sito Splattercontainer:

 “Lina è meglio come compagna, regista, aiuto regista e attrice. Tutto. Lina è una gran personalità. Per me è difficile separare le cose. Con lei ho girato tantissimi film. Ha appena terminato un film di produzione tedesca, due mesi fa circa. Interpreta una direttrice di una prigione. Il regista è un tedesco che conosco, un vero pazzo. Penso che Lina solo oggi stia ricevendo la riconoscenza e gli attestati di stima che non ha avuto in passato. Questo perché nei nostri Paesi quando qualcuno fa qualcosa al di fuori della corrente normale crea dei pregiudizi. Lo stesso capitò con Soledad. Ma ormai hanno dimenticato quei pregiudizi e hanno capito che Lina è davvero un’attrice formidabile. Attrice capace di fare un ottimo film – che sicuramente non avete visto – come La Celestina, tratto da un capolavoro di Rojas, un classico. In Italia è stato un successo. Quando sono arrivato a Roma tutti sapevano che con me c’era anche Lina e tutti mi chiedevano di poterla incontrare. Pensavano che fosse un mix tra Sofia Loren e Anita Woodstook, ma quando poi vedevano una ragazza così minuta e giovane non credevano più che fosse lei. “Non è lei”, mi ripetevano. Ora cominciano anche a scrivere su di lei, fanno delle biografie e dei piccoli libri. Tutte stupidaggini…anche se lei non è ancora morta. Lina è stata anche una brava regista, di grande aiuto per me. Sono molto felice di essere stato uno dei primi registi che ha abbattuto i muri del razzismo verso le donne nel campo cinematografico. Secondo me le donne sono più intelligenti, in gamba e pratiche egli uomini. Gli uomini avranno pure il potere, ma i cretini siamo noi. La penso da sempre in questo modo.

 

Un immagine recente con lo zio jess, ancora sensuale

La notizia della sua morte è stata data oltre una settimana dopo dall’attore spagnolo Antonio Maya. Come detto 119 film per lei. Quasi sempre nuda. Anche nelle ultime pellicole recitava ancora ruoli senuali, e lo era ancora sensuale. Capelli grigi al posto dei lucenti capelli neri a caschetto di capolavori come Doriana Gray, ma lo stesso un fascino enorme.

 

E per finire un bel video tributo con delle immagini stupende